La democrazia è a rischio e a minarla stavolta ci sarebbe una squadra segreta con nome in codice “Team Jorge”.
Si tratta di un gruppo di hacker israeliani che sostiene di aver manipolato più di 30 elezioni in tutto il mondo utilizzando hacking, sabotaggio e disinformazione automatizzata sui social media. E lo avrebbe fatto su mandato di autorità politiche e di privati, dietro compensi in denaro.
È quanto rivela un’inchiesta coordinata dall’organizzazione no profit francese “Forbidden Stories”, a cui hanno preso parte tra gli altri i quotidiani The Guardian, El Pais ed El Mundo, i settimanali Der Spiegel e Die Zeit.
L’indagine rivela dettagli su come la disinformazione venga utilizzata come arma dal Team Jorge, guidato Tal Hanan, ex agente delle forze speciali di Tel Aviv, che gestisce un servizio privato che si offre di intromettersi segretamente nelle elezioni senza lasciare traccia. Il gruppo lavora anche per clienti aziendali.
La società mira a influenzare l’opinione pubblica attraverso campagne diffamatorie, notizie false e informazioni acquisite in maniera illecita.
In più di sei ore di riunioni registrate segretamente, Hanan e il suo team hanno parlato di come avrebbero potuto raccogliere informazioni sui rivali, anche utilizzando tecniche di hacking per accedere agli account Gmail e Telegram. Si vantavano di piantare materiale in testate giornalistiche legittime, che vengono poi amplificate dal software di gestione dei bot di Aims.
L’imprenditore israeliano ha smentito la ricostruzione di “Forbidden Stories: “Nego qualsiasi illecito”. Ma Hanan non ha risposto a domande dettagliate sulle attività dei Team Jorge.
Tutti i dettagli.
COSA EMERGE DALL’INCHIESTA DI FORBIDDEN STORIES
L’inchiesta giornalistica ha svelato Team Jorge, una squadra segreta israeliana di appaltatori che opera dalla città centrale di Modiin, tra Gerusalemme e Tel Aviv, come una fonte globale di campagne di disinformazione di successo che si è intromessa nelle elezioni e nelle controversie commerciali in dozzine di paesi in tutto il mondo.
L’unità sembra aver lavorato sotto il radar nelle elezioni per più di due decenni.
Team Jorge è guidata da un ex militare israeliano, Tal Hanan. Per “Forbidden Stories”, al fine di raggiungere i propri obiettivi, Team Jorge impiega notizie false e azioni di pirateria informatica. Tali conclusioni si basano su sei ore di conversazioni registrate segretamente in cui Hanan e la sua squadra illustrano i propri servizi.
SMASCHERATI DA FILMATI SOTTO COPERTURA
Hanan e la sua unità, che usa il nome in codice “Team Jorge”, sono stati smascherati da filmati sotto copertura e documenti trapelati al Guardian.
Tre giornalisti – di Radio France, Haaretz e TheMarker – si sono rivolti al Team Jorge fingendosi consulenti che lavorano per conto di un paese africano politicamente instabile che voleva aiuto per ritardare le elezioni. Gli incontri filmati di nascosto, che si sono svolti tra luglio e dicembre 2022, forniscono quindi una rara finestra sui meccanismi della disinformazione su commissione.
I SERVIZI FORNITI
Hanan ha detto ai giornalisti sotto copertura che i suoi servizi erano a disposizione di agenzie di intelligence, campagne politiche e società private che volevano manipolare segretamente l’opinione pubblica. Dal materiale risulta che la società ha finora interferito in 33 campagne elettorali e votazioni, per esempio in Kenya sulle presidenziali, in Indonesia su una commissione elettorale, in California su attività non precisate.
Di queste, 27 sarebbero state “un successo”. In Europa, la società sarebbe intervenuta nel referendum per l’indipendenza della Catalogna del 2017, non riconosciuto dal governo spagnolo.
LA MANIPOLAZIONE ATTRAVERSO LA PIATTAFORMA AIMS
Uno dei servizi chiave del Team Jorge è un sofisticato pacchetto software, Advanced Impact Media Solutions o Aims, per la manipolazione sui social media.
‘Aims’ è il software a noleggio in grado di controllare 30.000 falsi profili online su Twitter, LinkedIn, Facebook, Telegram, Gmail, Instagram e YouTube. Alcuni avatar hanno persino account Amazon con carte di credito, portafogli bitcoin e account Airbnb. Team Jorge sostiene inoltre di poter effettuare operazioni di pirateria informatica sul servizio di messaggistica istantanea Telegram e sul server di posta elettronica Gmail.
IL GIRO D’AFFARI
Per questi servizi, la società israeliana addebita tra i 400 mila e i 600 mila dollari al mese.
CHI C’È DIETRO TEAM JORGE
“Team Jorge” è gestita da Tal Hanan, un ex agente delle forze speciali israeliane di 50 anni che ora lavora privatamente usando lo pseudonimo di “Jorge”. La società, che impiega sia ex appartenenti alle forze armate sia ex agenti dell’intelligence, ha clienti nel mondo della politica e dell’economia.
Hanan si è rifiutato di commentare le accuse, ma ha aggiunto di negare qualsiasi illecito, “Suo fratello Zohar Hanan, amministratore delegato del gruppo, ha dichiarato di aver sempre lavorato in conformità con la legge” riporta sempre il Guardian.
LE IMPLICAZIONI
“Hanno seminato il caos nelle democrazie di tutto il mondo”, scrive il quotidiano economico israeliano The Marker, del gruppo Haaretz.
“I metodi e le tecniche descritte dal Team Jorge sollevano nuove sfide per le grandi piattaforme tecnologiche, che da anni lottano per impedire che attori malvagi diffondano falsità o violino la sicurezza sulle loro piattaforme. Le prove di un mercato privato globale della disinformazione finalizzato alle elezioni suoneranno anche campanelli d’allarme per le democrazie di tutto il mondo”, sottolinea il Guardian.
IMBARAZZO PER ISRAELE DOPO IL CASO DI NSO GROUP
Infine, “Sembra che Hanan abbia gestito almeno alcune delle sue operazioni di disinformazione attraverso una società israeliana, Demoman International, che è registrata su un sito web gestito dal Ministero della Difesa israeliano per promuovere le esportazioni della difesa” ha aggiunto il Guardian.
Le rivelazioni del Team Jorge potrebbero causare imbarazzo a Israele, che negli ultimi anni è stato sottoposto a crescenti pressioni diplomatiche dopo il caso Nso Group, l’azienda israeliana che ha inventato e distribuito il software di spionaggio Pegasus ad almeno una decina di Stati, al centro di uno scandalo internazionale per il profilo dei soggetti coinvolti e per gli obiettivi di intercettazione, da giornalisti a oppositori politici interni e esterni, a esponenti politici.