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Campagna Disinformazione Cina

Spamouflage, ecco come si intensifica la campagna di disinformazione legata alla Cina in vista delle presidenziali Usa

Mentre gli elettori americani si preparano a esprimere il loro voto questo autunno, una rete di account cinesi sta diffondendo messaggi divisivi. Ecco che cosa ha rivelato un rapporto della società di intelligence newyorkese Graphika.

Gli elettori statunitensi presi di mira da campagna di disinformazione online sponsorizzata dalla Cina.

La campagna di disinformazione legata allo stato cinese nota come “Spamouflage” ha utilizzato tattiche sempre più aggressive nei suoi tentativi di influenzare il dibattito online americano. È quanto ha rivelato un nuovo rapporto di Graphika, un’azienda con sede a New York che monitora le reti online.

Spamouflage è attivo almeno dal 2017, ma ha intensificato le sue attività con l’avvicinarsi delle elezioni, secondo gli esperti della società di intelligence newyorchese.

Negli ultimi anni gli americani sono stati inondati da media manipolati da Cina, Russia e Iran nel tentativo di approfondire le divisioni negli Stati Uniti con l’avvicinarsi delle elezioni, ricorda Axios.

Secondo il rapporto, la rete di account di social media non autentici sta utilizzando account falsi che si spacciano per cittadini americani per diffondere sentimenti anti-occidentali in vista delle elezioni di novembre.

Alcuni dei contenuti politici più recenti sono “quasi certamente generati dall’intelligenza artificiale”, ha rivelato il rapporto.

Tutti i dettagli.

LA CAMPAGNA DI DISINFORMAZIONE SPAMOUFLAGE LEGATA ALLA CINA

Stando ad uno studio pubblicato lo scorso aprile dall’Istituto per il dialogo strategico, una organizzazione non governativa di ricerca con sede a Londra, la campagna “Spamouflage” ha l’obiettivo di promuovere gli interessi di Pechino all’estero, come riportava Agenzia Nova. Negli ultimi mesi, i contenuti pubblicati dai profili che fanno parte della rete si sono concentrati sul promuovere messaggi relativi al “decadimento delle città, all’aumento dei senzatetto e dell’abuso di droga, alla violenza armata e al degrado delle infrastrutture pubbliche” negli Stati Uniti.

In particolare, secondo il rapporto di aprile, la Cina starebbe tentando di convincere la comunità internazionale del fatto che gli Usa “versano in uno stato di caos”.

COSA HA RIVELATO IL RAPPORTO DI GRAPHIKA

Graphika ha monitorato l’uso di account falsi e dirottati da parte dell’operazione dal 2019, descrivendo la rete come “in definitiva a basso impatto” cinque anni fa e affermando nel suo recente rapporto che la campagna raramente menzionava direttamente le elezioni statunitensi nel 2020.

Da metà del 2023, quegli sforzi si sono solo intensificati, con le pagine Spamouflage che amplificano contenuti critici verso i candidati, gettano dubbi sui progressi elettorali e approfondiscono questioni delicate come il controllo delle armi e la guerra tra Israele e Hamas.

Ora Graphika ha identificato 15 account su X e uno su TikTok che affermano di essere americani o attivisti focalizzati sugli Stati Uniti, nonché una persona multipiattaforma che si fa passare per un’agenzia di stampa non autentica.

OPERAZIONE DI SOCIAL INFLUENCE PIÙ AGGRESSIVA

“Una delle più grandi operazioni di influenza online segrete al mondo, un’operazione gestita da attori statali cinesi, è diventata più aggressiva nei suoi sforzi per infiltrarsi e influenzare le conversazioni politiche degli Stati Uniti prima delle elezioni”, ha dichiarato Jack Stubbs, responsabile dell’intelligence di Graphika, all’Associated Press.

LA POSIZIONE DELL’INTELLIGENCE AMERICANA

A luglio, l’Ufficio del Direttore dell’Intelligence Nazionale degli Stati Uniti ha pubblicato un rapporto sulle interferenze elettorali, notando che la Cina si stava “approcciando a queste elezioni presidenziali statunitensi con maggiore cautela… e probabilmente non ha intenzione di influenzarne l’esito”.

D’altronde l’operazione di Spamouflage non sembra favorire una parte dello spettro politico, né democratici né repubblicani, ma mira piuttosto ad amplificare le critiche esistenti verso la società e il governo americani, sottolinea Reuters.

Tuttavia, “stiamo monitorando gli sforzi per influenzare più ampiamente il pubblico statunitense” hanno sostenuto i funzionari di intelligence.

LA POSIZIONE DI PECHINO IN RISPOSTA AL RAPPORTO SULLA CAMPAGNA DI DISINFORMAZIONE LEGATA ALLA CINA

Da parte sua, Pechino nega.

Il portavoce dell’ambasciata cinese negli Stati Uniti Liu Pengyu ha respinto le conclusioni di Graphika bollandole come piene di “pregiudizi e speculazioni malevole”. Quindi ha precisaro che “la Cina non ha intenzione e non interferirà” nelle elezioni.

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