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Che cosa farà Acea su rifiuti e sostenibilità

Chi c’era e che cosa si è detto nel corso del primo ACEA Sustainability Day, svoltosi a Roma, dal titolo “Impresa, sostenibilità, futuro”

 

Un piano di investimenti in sostenibilità da 1,7 miliardi entro il 2022. Lo ha annunciato l’amministratore delegato di Acea, Stefano Donnarumma nel corso del sustainibility day, la giornata promossa dall’azienda multiutility su green economy, ambiente e innovazione.

Durante la giornata, Acea ha lanciato anche il progetto Smart Comp che verrà realizzato in collaborazione con Enea e Università della Tuscia e che consentirà di trattare rifiuti organici a Chilometro Zero.

Il progetto si inquadra nelle linee guida del Piano Industriale 2019-2022 del Gruppo che prevede investimenti in Sostenibilità con un incremento di 400 milioni rispetto al piano precedente, ha sottolineato Donnarumma: “Con l’obiettivo di installare 250 SmartComp entro il 2022 si potrà realizzare in maniera diffusa un sistema dalla capacità di 25.000 tonnellate l’anno – pari a quella di un impianto localizzato che gestisce rifiuti organici prodotti da una città di 250.000 abitanti – e produrre minori costi di filiera, a livello nazionale, di circa il 30%”.

“Il Sustainability Day di Acea – ha dichiarato la presidente Michaela Castelli – nasce con l’auspicio di diventare un appuntamento annuale per promuovere un dialogo tra Istituzioni, Autorità, mondo della ricerca, imprese e startup, al fine di identificare soluzioni innovative per favorire politiche industriali e di mercato sempre più orientate ad uno sviluppo sostenibile”.

In tema di rifiuti “Acea fa quello che e’ il suo compito industriale e il suo piano industriale: implementa impianti, che non sono solo nel Lazio e quindi partecipa a quello che è il trattamento e, in ottica di economia circolare, a tutto il ciclo integrato. Il supporto a Roma viene da questo, non è diretto ma se vogliamo indiretto, ma questo riguarda anche una collaborazione che noi vogliamo avere non solo con Roma ma anche con la Regione per essere attore o almeno uno degli attori importanti di questa evoluzione e trasformazione”, ha detto Donnarumma ai giornalisti che, a margine del Sustainability Day gli chiedevano dell’apporto del gruppo a Roma in tema di rifiuti.

Alla domanda sulle voci che ogni tanto si rinnovano di un accordo con Ama, Donnarumma ha replicato: “Lo so, lo so ogni tanto si sente fare questi accostamenti ma noi abbiamo nature molto diverse come aziende ; noi siamo un’azienda di impiantistica e infrastrutture, su questo si basa il nostro piano di investimenti, non ci occupiamo di raccolta e logistica dei rifiuti Credo siamo proprio scopi differenti. Dopodiché si possono fare integrazioni a valle, dove arriva l’Ama cominciamo noi, ma già oggi è così e non solo con Ama”.

I relatori intervenuti all’evento – tra i quali Enrico Giovannini, Grammenos Mastrojeni, Vicesegretario generale dell’Unione del Mediterraneo, Stefano Besseghini, presidente di Arera, e Federico Testa, presidente di Enea – hanno discusso su quali siano le sfide che riguardano il tema della sostenibilità, ragionando in termini sia di condivisione di soluzioni per lo sviluppo di nuove metodiche analitiche, ricerche e tecnologie applicate, sia in termini di impegno concreto e di protagonismo industriale.

“Non si può essere un po’ sostenibili – ha dichiarato Enrico Giovannini, portavoce di Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – o lo si è oppure no. Il tema della sostenibilità ha a che fare con le soglie oltre le quali avvengono dei cambiamenti climatici irreversibili, o una rivoluzione. La sostenibilità ha a che fare con le soglie e quindi non si può essere un po’ sostenibili. Oggi sembra che facendo alcune cose si diventa sostenibili, non e così. Per le imprese la transizione da una situazione di chiara insostenibilità ad una situazione di potenziale sostenibilità deve prevedere una soglia entro la quale finalmente sarà sostenibile”.

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