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Tutti gli effetti (non solo economici) delle biomasse

Chi c'era e che cosa si è detto ieri alla presentazione del primo rapporto socio-economico e ambientale 2019 sull'utilizzo delle biomasse solide

L’associazione Ebs (Energie da biomasse solide) ha presentato ieri a Roma, presso l’Istituto di Santa Maria in Aquiro, il primo rapporto socio-economico e ambientale 2019 sull’utilizzo delle biomasse solide

Le relazioni presentate, frutto della ricerca intrapresa dall’Università di Venezia e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr)-Istituto di Inquinamento Atmosferico, hanno analizzato le ricadute derivanti dall’utilizzo delle biomasse solide per la produzione di energia elettrica.

COSA EMERGE DAL RAPPORTO

Lo studio della Fondazione Università Ca’ Foscari di Venezia ha identificato l’impatto socio-economico del settore della generazione di energia elettrica da biomasse solide, esaminando il ruolo in termini di ricadute occupazionali, reddituali e fiscali. L’analisi che si è concentrata su 9 degli impianti di dimensioni medio-grandi facenti capo a EBS ed è riferita al 2017  ha mostrato che  il valore aggregato della produzione di energia e del suo indotto è stimato tra i 210 e i 280 milioni di euro e genera circa 1.300 posti full-time (rapporto 1:5 occupati diretti Vs indotto), con un reddito totale da lavoro pari a 22 milioni di euro.

Oltre alle ricadute occupazionali e reddituali, la produzione di energia da biomassa comporta ulteriori stimoli per l’economia locale, grazie alla filiera di approvvigionamento fortemente radicata nel territorio, con un effetto positivo sulla spesa per consumi di circa 20 milioni di euro. Dati positivi arrivano anche dall’analisi dell’impatto ambientale, infatti, rispetto all’utilizzo di fonti non rinnovabili, l’attività di questi impianti consente di abbattere drasticamente le emissioni di CO2, risparmiando fino a 100 milioni di euro.

CHE COSA DICE IL CNR

Il rapporto del CNR, invece, ha affrontato le implicazioni ambientali nell’impiego di biomasse solide per la produzione di energia elettrica. Il rapporto evidenzia come l’evoluzione tecnologica, soprattutto su impianti industriali, ha consentito di ridurre sostanzialmente le emissioni di inquinanti a livelli così ridotti da risultare impercettibili, come peraltro confermato dalle campagne di monitoraggio sulle ricadute ambientali- in alcuni casi attive da decenni -che confermano l’assenza di ricadute di inquinanti nelle aree dove sorgono questi ultimi.

Un importante elemento di distinzione confermato dallo studio del Cnr risulta essere l’impatto ambientale degli impianti sopra citati, rispetto ai piccoli impianti domestici di riscaldamento, che in Italia ammontano a oltre 4 milioni. Stando allo studio, caldaie a pellet e classici caminetti restano altamente inquinanti e dannosi, non solo per l’ambiente ma anche per la salute in quanto producono polveri fini ed ultra fini che si disperdono nei luoghi abitati.

BIOMASSE ED ECONOMIA CIRCOLARE

Le tematiche ambientali e il fabbisogno energetico devono essere affrontate come sistema, tenendo conto della loro connessione reciproca, mettendo in pratica strategie di sviluppo sostenibile e di miglioramento continuo. È noto che il fabbisogno energetico sia in costante aumento sia a livello mondiale, sia a livello locale. Inoltre si ha la necessità di diminuire la percentuale di prodotti energetici acquistati all’estero e soprattutto di origine fossile.

La biomassa disponibile a scopi energetici è in aumento, in Italia e in Europa sia per quanto riguarda le risorse forestali, sia per quanto concerne l’utilizzo di residui forestali e agricoli. La valorizzazione dei residui appare essere particolarmente in linea con i concetti della sostenibilità e con i principi dell’economia circolare. L’obiettivo di incremento della valorizzazione energetica delle risorse forestali secondo criteri di sostenibilità ambientale è oggi ancor più perseguibile se si considera, soprattutto per gli impianti di taglia industriale, l’obbligo di tracciabilità della biomassa da filiera previsto dai dettami normativi vigenti.

TONON (EBS): BIOMASSE IMPORTANTI RISORSE

“Dal resoconto spicca un messaggio molto chiaro: l’uso delle biomasse e degli impianti che le impiegano per la produzione di energia rappresenta un’importante risorsa, non solo a livello ambientale ma anche sociale ed economico”, ha affermato il presidente dell’associazione Ebs, Simone Tonon, che ha aggiunto poi come “il recupero degli scarti boschivi per produrre energia elettrica rinnovabile ha un doppio valore; da un lato assicura una costante manutenzione del patrimonio boschivo – la cui superficie è in costante aumento dagli anni settanta – evitando incendi dagli effetti devastanti, degrado del paesaggio e aggravio del rischio idrogeologico, dall’altro lato sostiene una filiera importante nel nostro Paese che permette di valorizzare risorse naturali come le foreste e i residui delle attività agricole”.

DE CASTRO: LEADERSHIP SULLE RINNOVABILI

Paolo De Castro, presidente pro-tempore della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, ha assicurato che come sistema Italia “vogliamo mantenere la leadership sulle energie rinnovabili. Il Parlamento UE, e la Commissione Agricoltura in particolare, faranno la loro parte come punto di riferimento a Bruxelles per lo sviluppo del settore”.

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