Non si starà esagerando un po’ con la “movida” di tutti questi Dpcm? Senza che se ne veda una fine e quando esistono strumenti giuridici più opportuni e soprattutto più costituzionali (il decreto legge, per esempio) per attuare la legislazione d’urgenza da parte del Governo che non è il Legislatore naturale nell’ordinamento della Repubblica Italiana ed in tutte le democrazie serie.
Non voglio entrare nel merito dei contenuti dei Dpcm: ci sono milioni di autoproclamatisi grandi esperti che lo fanno senz’altro meglio di me. Invece, squisitamente dal punto di vista giuridico, il Dpcm, è bene ricordarlo, non è una legge, ma un semplice atto amministrativo, è un provvedimento emanato, in forma di decreto, dal Presidente del Consiglio dei Ministri; ergo, al pari di ogni decreto ministeriale, ha natura amministrativa.
Pertanto non ha forza di legge e ha carattere di fonte normativa secondaria. Sarebbe bello se tutto questo restasse solo e semplicemente materia di disquisizione accademica all’interno di piccoli circoli di giuristi di professione.
Il problema è che invece dovrebbe interessare tutti i cittadini perché si stanno minando le basi, sempre troppo fragili, della sgangherata democrazia italiana. In particolare, la separazione dei poteri tra Governo e Parlamento. A Montesquieu si sarebbero rizzati i capelli.