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Recovery Plan

Troppa movida di Dpcm?

Il commento di Angelantonio Rosato

Non si starà esagerando un po’ con la “movida” di tutti questi Dpcm? Senza che se ne veda una fine e quando esistono strumenti giuridici più opportuni e soprattutto più costituzionali (il decreto legge, per esempio) per attuare la legislazione d’urgenza da parte del Governo che non è il Legislatore naturale nell’ordinamento della Repubblica Italiana ed in tutte le democrazie serie.

Non voglio entrare nel merito dei contenuti dei Dpcm: ci sono milioni di autoproclamatisi grandi esperti che lo fanno senz’altro meglio di me. Invece, squisitamente dal punto di vista giuridico, il Dpcm, è bene ricordarlo, non è una legge, ma un semplice atto amministrativo, è un provvedimento emanato, in forma di decreto, dal Presidente del Consiglio dei Ministri; ergo, al pari di ogni decreto ministeriale, ha natura amministrativa.

Pertanto non ha forza di legge e ha carattere di fonte normativa secondaria. Sarebbe bello se tutto questo restasse solo e semplicemente materia di disquisizione accademica all’interno di piccoli circoli di giuristi di professione.

Il problema è che invece dovrebbe interessare tutti i cittadini perché si stanno minando le basi, sempre troppo fragili, della sgangherata democrazia italiana. In particolare, la separazione dei poteri tra Governo e Parlamento. A Montesquieu si sarebbero rizzati i capelli.

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