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Che cosa succederà al governo Conte

I Graffi di Damato sui prossimi passi del governo Conte visti dal leghista Giorgetti Sul governo e sulla sua maggioranza già in affanni per conto loro, con leghisti e grillini che ogni giorno riescono a trovare qualcosa su cui dividersi, anche sul terreno sempre scivoloso delle nomine, dove il fenomeno delle lottizzazioni si sta prendendo…

Sul governo e sulla sua maggioranza già in affanni per conto loro, con leghisti e grillini che ogni giorno riescono a trovare qualcosa su cui dividersi, anche sul terreno sempre scivoloso delle nomine, dove il fenomeno delle lottizzazioni si sta prendendo le sue più urticanti rivincite su chi aveva promesso di eliminarlo, è caduto tramite il Corriere della Sera un grave monito del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Sulla cui scrivania a Palazzo Chigi passano tutti i dossier prima di arrivare, quando vi arrivano, al presidente Giuseppe Conte.

I leghisti, suoi compagni di partito, chiamano “Atlante”, per il peso che grava sulle sue spalle, l’uomo che Matteo Salvini ha voluto in quella postazione chiave del governo, fidandosene al cento per cento. Ebbene, salvo smentite, il sottosegretario del Carroccio va avvertendo in questi giorni nelle stanze dove si cercano i soliti compromessi sulle altrettanto solite beghe di potere e di contratto, come viene chiamato il documento programmatico concordato con i grillini, che “tra fine agosto e inizio settembre i mercati si metteranno a bombardare”. Le virgolette sono quelle usate da Francesco Verderami, come se gli fosse capitato di ascoltare quelle parole con le proprie orecchie.

“Facciamoci trovare pronti”, consiglia evangelicamente Giorgetti guardando il Crocifisso ora caro ai legisti e pensando alla ineludibile legge di stabilità, ex finanziaria. Che sarà per questo governo ancor più che per quelli precedenti come il pettine per i nodi dei capelli.

L’immagine che il Corriere ha attribuito a Giorgetti è quella dell’”ombrello”, da tenere a portata di mano per proteggersi dalla pioggia, direi dal temporale in arrivo perché “quanto è accaduto in passato accadrà anche a noi”. Intanto però leghisti e grillini usano l’onbrello per colpirsi a vicenda, preoccupati di dimostrare ai propri elettori chi ce l’ha più duro, il manico.

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