Dropbox è nata nel 2008 ad Houston per opera di Arash Ferdoesi, nel suo cda vede la presenza persino di Condooleezza Rice e ha di recente raggiunto i 300 milioni di utenti, ma è entrato per ultimo nella guerra dei prezzi. A fine agosto ha annunciato che gli utenti “professionali” avranno un terabyte di spazio di archiviazione, ovvero 1024 Gigabyte, al prezzo di 10 euro al mese (10 dollari per il mercato americano) o cento dollari/euro all’anno anziché i soli 100 Gigabytes offerti prima con lo stesso prezzo.

One Drive di Microsoft ha invece aumentato lo spazio gratuito da 7 a 15 GB per tutti e da 20 GB a 1 tetrabyte per tutte le versioni di Office 365. La revisione dei prezzi ha portato le tariffe di abbonamento mensile da 5,99 euro a 1, 99 euro il costo per 100 GB e da 8,99 euro a 3,99 euro per 200 GB. Un’offensiva che segue la politica di abbassamento dei prezzi già perseguita da Google e da Amazon. La prima, infatti, nello scorso aprile aveva effettuato uno sconto tra il 32 e l’85% per la sua clientela, mentre la seconda ha da poco annunciato un taglio che potrebbe oscillare tra il 28 e il 51%. D’ora in poi, insomma, far viaggiare i nostri documenti nel cloud sarà sempre più low cost.






