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Che cosa sta succedendo davvero ai Btp?

Il mercato obbligazionario negli ultimi giorni ha dato segnali di disaffezione degli investitori verso i titoli di Stato italiani. La recente emissione di bond indicizzati all’inflazione (Btp Italia) ha ricevuto il livello di ordini più basso da quando è iniziata, nel 2012. Le stime parlavano di una partecipazione all’asta dei vari investitori di 8 miliardi, mentre la domanda effettiva è stata di 2,16 miliardi, di cui solo 860 milioni arrivano dai risparmiatori. Nonostante questo, lo spread in questi ultimi due giorni non si è mosso particolarmente pur rimanendo, beninteso, a livelli molto alti.

Come è distribuito il debito italiano?

Il debito pubblico in scadenza nel 2019 ammonta a circa 250 miliardi. L’erogazione dei servizi pubblici essenziali di uno Stato dipende anche dalla sua capacità di finanziare il proprio debito e uno spread alto porta naturalmente a costi di finanziamento più alti.

 

 

 

Quale impatto sugli investitori?

In generale, per l’investitore italiano è stato un anno complicato. Le uniche fonti di rendimento del portafoglio globale multi asset sono state il Dollaro e l’azionario americano. Più si è concentrato l’investimento sul mercato italiano, più i rendimenti sono stati deludenti. L’investitore in Btp ha perso in media il 6% e l’investitore nell’azionario italiano ha perso in media tra il 12% e il 14%.

I Piani Individuali di Risparmio (PIR) sono stati lanciati oltre un anno e mezzo fa e hanno avuto un 2017 di grande successo in termini di adesioni e di raccolta. Il focus geografico, quasi esclusivamente domestico, ha mostrato tutte le sue criticità nel corso del 2018. A prescindere dalla tipologia di fondo, infatti, le performance dei PIR oscillano in media tra il -6% e oltre il -20%.

 

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