Mentre in Francia oltre alle class action mosse contro i costruttori si muove anche il governo vietando con il 2026 il superamento del collaudo a tutte le auto che montano ancora gli airbag Takata, potenzialmente letali per colpa di un vizio occulto, in Italia il tribunale di Torino, sezione imprese, ha accolto l’azione rappresentativa avviata dal Movimento Consumatori contro Opel Automobile e Groupe Psa Italia (oggi confluiti in Stellantis) per la campagna di richiamo degli airbag Takata installati su diversi modelli Opel messi in commercio tra il 2003 e il 2018 (Astra H, Vectra C, Meriva B, Cascada A, Mokka A, Signum A e Zafira C).
IL RISCHIO INSITO NEGLI AIRBAG TAKATA
Come si legge nella nota del Movimento Consumatori, “successivamente all’avvio dell’azione inibitoria da parte del Movimento Consumatori le società del gruppo Stellantis hanno avviato una nuova campagna di richiamo con l’ordine di interrompere la guida (stop drive) per una parte di veicoli dotati dell’airbag Takata”.
Il dispositivo dell’ormai ex colosso giapponese, fallito proprio con l’emergere di tale scandalo, contiene un propellente, il nitrato di ammonio fase stabilizzata, che manifesta la tendenza a bruciare in maniera incontrollata, troppo rapida e con un’eccessiva forza esplosiva e pirotecnica, con il rischio di lesioni gravi o morte conseguenti all’espulsione di frammenti generati dall’esplosione”.
MISURE INADEGUATE?
Il tribunale, comunica l’associazione, ha riconosciuto la necessità di adottare misure cautelari urgenti a tutela delle decine di migliaia di consumatori proprietari di veicoli Opel dotati di airbag Takata. Il Collegio ha ritenuto inadeguate le informazioni ad oggi fornite e insufficienti le misure previste dalla nuova campagna di richiamo che ha riguardato solo una parte dei veicoli.
AUTO SOSTITUTIVA GRATIS PER CHI HA UN’AUTO INTERESSATA DALLO STOP?
Psa Italia e Opel, fanno sapere sempre dal Movimento Consumatori, dovranno inviare una comunicazione ai proprietari dei veicoli Opel per intimare l’interruzione immediata della guida, avvisandoli del diritto ad ottenere gratuitamente un’auto sostitutiva o un voucher per il car sharing entro 7 giorni dalla richiesta e fino alla sostituzione dell’airbag difettoso. Anche il traino gratuito del veicolo dall’abitazione al riparatore dovrà essere rimborsato dalle società del gruppo Stellantis.
LE DOMANDE DEL MOVIMENTO CONSUMATORI (PER ORA SENZA RISPOSTA)
In un’altra nota del Movimento Consumatori si legge “È dal 2008, a partire dalle prime campagne di richiamo negli USA, che è noto a livello mondiale che gli airbag Takata siano pericolosi. Invece di gonfiarsi correttamente, possono esplodere, spargendo schegge di metallo ad alta velocità, provocando gravi ferite o morte. Per quale motivo – si chiede l’associazione – fino almeno al 2019, sono state vendute auto dotate di airbag Takata? Perché in Italia la campagna di richiamo “Takata stop drive” è partita solo nel 2024?”






