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La Polonia sceglie i sottomarini A26 di Saab, tutto ok?

Il Ministero della Difesa polacco ha selezionato come nuovo sottomarino nazionale l'A26 Blekinge offerto dalla svedese Saab, ma restano alcune incognite secondo gli analisti del settore

La Polonia ha scelto gli A26 della svedese Saab per i suoi nuovi sottomarini.

La scorsa settimana Varsavia ha optato per l’offerta dei sottomarini svedesi A26 di Saab per sostituire l’attuale sottomarino di classe Kilo. Si prevede che l’accordo per la costruzione di tre sottomarini comporterà un investimento di 10 miliardi di zloty polacchi (2,52 miliardi di dollari). La Polonia intende acquistare tre sottomarini per la Marina Militare polacca, con l’intenzione di firmare un contratto entro la fine dell’anno.

La Svezia ha battuto quindi le proposte concorrenti della tedesca ThyssenKrupp Marine Systems, dell’italiana Fincantieri, della francese Naval Group, della spagnola Navantia, della sudcoreana Hanwha Ocean e di Saab-Kockum, secondo l’emittente pubblica polacca TVP.

Saab definisce l’A26 come un’imbarcazione dotata di capacità subacquee di quinta generazione, con bassissime firme acustiche e magnetiche che, unite alla “sviluppatissima tradizione Saab nella tecnologia stealth nel Mar Baltico”, renderebbero l’A26 “tra i sottomarini più difficili da individuare al mondo”.

L’acquisizione è considerata urgente poiché la Marina polacca gestisce un unico sottomarino di progettazione sovietica obsoleto, l’ORP Orzel di classe Kilo.

Il vice primo ministro polacco Władysław Kosiniak-Kamysz ha affermato che il governo mira a consegnare il primo dei tre sottomarini alla Marina polacca nel 2030.

Tuttavia, al momento ci sono molte incognite. Tutte le parti coinvolte hanno sottolineato che non è stato firmato alcun contratto né è previsto alcun ordine prima della fine del 2025, con trattative attualmente in corso tra Varsavia e Stoccolma. Non è chiaro se la Polonia riceverà i nuovi A26 o se il pacchetto potrebbe includere imbarcazioni svedesi usate, sottolinea Breaking Defense.

Inoltre, In caso di ulteriore ritardo del programma A26, potrebbe lasciare la Polonia senza capacità underwater.

Tutti i dettagli.

LA PROPOSTA VINCENTE DI SAAB PER I SOTTOMARINI DELLA POLONIA

L’offerta svedese comprende i sottomarini A26 avanzati di Saab, dotati delle più recenti innovazioni e tecnologie. La proposta prevede la cooperazione con l’industria polacca e il trasferimento di conoscenze, garantendo una partnership strategica tra Polonia e Svezia, specifica una nota dell’azienda svedese.

“Siamo onorati di essere stati selezionati e attendiamo con impazienza i prossimi negoziati con l’Agenzia per gli Armamenti in Polonia. L’offerta svedese, che comprende sottomarini progettati appositamente per il Mar Baltico, è la scelta giusta per il popolo polacco. Migliorerà significativamente la capacità operativa della Marina polacca e porterà benefici all’economia polacca”, ha dichiarato il presidente e ceo di Saab Micael Johansson.

In base alle premesse del programma, Saab sarà tenuta a collaborare per l’approvvigionamento con il Cantiere Navale PGZ, una filiale del principale gruppo di difesa statale polacco.

IL COSTO

Con l’assegnazione del programma Orka per una nuova generazione di sommergibili, la Polonia diventerà la seconda nazione a ordinare l’A26 Blekinge, preceduta dalla Svezia.

Un analista di un think tank polacco ha dichiarato a Defense News che, sebbene la Polonia inizialmente prevedesse di spendere circa 10 miliardi di zloty (2,7 miliardi di dollari) per l’acquisto del sottomarino, la prossima acquisizione “molto probabilmente costerà di più. Non è inoltre chiaro, al momento, quale sarà la portata del coinvolgimento dell’industria polacca”.

“Sappiamo già che la consegna degli A26 alla Svezia è stata ritardata. Considerando ciò, la consegna del primo di questi sottomarini alla Polonia tra cinque anni non è certa”, ha affermato l’analista.

L’ANDAMENTO DEL PROGRAMMA SVEDESE

Dunque, l’ordine della Polonia rappresenta un grande impulso al programma A26, che finora non ha avuto un andamento regolare, evidenzia ancora Breaking Defense.

Come ricostruisce la testata statunitense, Stoccolma ha ordinato due sottomarini A26 classe Blekinge da Saab-Kockums nel 2015, ma il programma ha subito ritardi significativi e aumenti dei costi. Entro il 2021, il programma è slittato al 2027-2028. Il mese scorso, Saab e la Swedish Defence Materiel Administration (FMV) hanno annunciato un’ulteriore rinegoziazione. Il costo totale è salito a 25 miliardi di corone svedesi (circa 2,6 miliardi di dollari), più del doppio della cifra iniziale per i due sottomarini, con consegne ora previste per il 2031 e il 2033.

Inoltre, l’ordine limitato a sole due unità ha reso i costi di sviluppo particolarmente elevati per ciascun sottomarino. La scelta della Polonia dell’A26 per il suo programma Orka è quindi vista positivamente in Svezia, poiché scafi aggiuntivi potrebbero contribuire a distribuire i costi fissi, supponendo che vengano costruite nuove unità, conclude Breaking Defense.

Johansson ha sottolineato che Saab potrebbe rispettare la data di consegna del 2030 di Varsavia e che l’accordo non influirà sui tempi di consegna dei due sottomarini ordinati dalla Svezia.

DUBBI E TIMORI POLACCHI

Intanto in Polonia si sollevano alcuni dubbi sulla scelta della difesa polacca.

Secondo il contrammiraglio di riserva Mirosław Mordel, ex comandante della Squadriglia Sommergibili della Terza Flottiglia Navale, il governo ha preso un’ottima decisione nell’avviare la cooperazione con la Svezia, soprattutto nella dimensione politica. Tuttavia il contrammiraglio vede, oltre ai numerosi vantaggi di questa transazione, anche alcuni svantaggi.

“La nave sembra buona, ma solo sulla carta. È un po’ come lo Yeti. Tutti ne hanno sentito parlare, ma nessuno l’ha mai vista. Sono molto preoccupato per i ritardi, che si protraggono da oltre 10 anni”, afferma Mordel a Radio Zet.

Infine, la testata giornalistica polacca Rzeczpospolita sottolinea che il prossimo passaggio formale del programma Orka consiste nella firma di un memorandum d’intesa intergovernativo tra Polonia e Svezia, destinato a trasformare le risposte fornite da Stoccolma al questionario del Ministero della Difesa (su tempistiche, cooperazione industriale, inquadramento baltico e altri aspetti) in impegni G2G vincolanti. Il generale Michał Marciniak, segretario della task force Orka, afferma chiaramente che, qualora non si riuscisse a trovare un accordo con la Svezia su questo MoU, la procedura verrebbe automaticamente trasferita al secondo classificato. Secondo Miłosz, si tratterebbe con ogni probabilità dell’offerta italiana oppure di quella tedesco-norvegese.

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