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Great Wall Motor

Riuscirà questa volta Great Wall Motor a scavalcare la muraglia per produrre in Europa?

Tra i primi marchi cinesi ad aver debuttato in Europa e pure il solo ad aver già chiuso la propria sede nel Vecchio continente, ora Great Wall Motor ci riprova. Il marchio asiatico intende trovare il Paese adatto per ospitare la sua prima fabbrica. Obiettivo: 300mila auto all'anno entro il 2030. Al solito tra le nazioni più papabili risultano Spagna e Ungheria. Numeri, dati e vicissitudini di un costruttore ancora poco noto

Un altro marchio cinese oggi sconosciuto per lo più al grande pubblico sarebbe pronto a metter mano al portafogli per aprire un proprio impianto di produzione nel Vecchio continente, così da aggirare i dazi che Bruxelles ha imposto sulle auto elettriche made in China e, soprattutto, velocizzare la distribuzione occidentale: Great Wall Motor.

GREAT WALL MOTOR CI RIPROVA

Nonostante il colosso asiatico tenti la strada dell’internazionalizzazione dal 2021, finora è rimasto parecchio indietro rispetto alla diffusione delle rivali Byd, Chery e Geely, per citare le principali. Colpa anche di strategie di marketing un po’ pasticciate ricordate recentemente proprio qui su Start Magazine che hanno portato al fallimento del lancio di modelli come Ora 03, Ora 07, Wey 03 e la Wey 05.

Nel 2023, le vendite di questi modelli cinesi erano ancora ferme a quota 6.300 unità nonostante l’azienda avesse spedito oltre i confini nazionali ben 316 mila veicoli con l’ambizione, mai concretizzata, di piazzare un milione di autoveicoli sui mercati esteri entro quest’anno.

IL MARCHIO CINESE NON PUNTA PIÙ SULLA GERMANIA

Great Wall Motor era anche stata tra le prime Case automobilistiche cinesi ad aprire una propria sede nel cuore del Vecchio continente: in Germania. Sede che è stata chiusa a tempo di record nel giro di un biennio, visto il flop commerciale registrato proprio nel Paese europeo: nel 2024 a Berlino e dintorni circolavano appena 3mila modelli Gwm.

Ecco perché per il suo primo stabilimento europeo destinato alla produzione di auto la dirigenza cinese ora sta prendendo in considerazione altri Paesi: a contendersi la fabbrica ci sarebbero la Spagna, che grazie anche agli investimenti del Pnrr nel settore automobilistico si conferma una delle scelte maggiormente gettonate e l’Ungheria. Anche il Paese magiaro risulta la meta preferita dalle Case cinesi, ma qui il merito è senza dubbio di Viktor Orban, tra i politici europei più vicini a Pechino (e più scettici nei riguardi di Bruxelles).

Lo scorso marzo inoltre il Financial Times aveva anticipato pure l’esistenza di un’indagine della Ue circa la possibilità che Byd avesse ricevuto sussidi illeciti direttamente da Pechino per aprire il suo primo impianto nel Paese magiaro.

I NUOVI OBIETTIVI DI GWM

Tornando invece agli obiettivi di Great Wall Motor, si sono di gran lunga ridimensionati: l’asticella adesso è stata fissata sulle 300.000 unità da produrre all’anno nel Vecchio continente entro il 2029. Contemporaneamente, Gwm continuerà comunque anche l’esportazione di vetture dalla Cina all’Europa perché permane il target di raggiungere entro la fine di questa decade il milione di auto vendute al di fuori dei confini cinesi.

LA SFIDA TUTTA CINESE CON BYD

Quel che è certo è che il costruttore cinese dovrà correre per recuperare il terreno perso rispetto alle rivali: mentre Great Wall Motor sta infatti ancora vagliando i Paesi del Vecchio continente alla ricerca di quello in cui mettere radici, la connazionale Byd sta già pianificando l’apertura di un terzo stabilimento europeo, probabilmente in Spagna, che si aggiungerebbe agli hub aperti nel giro di pochi mesi in Ungheria e Turchia.

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