La compagnia petrolifera britannica Shell ha detto di essere pronta ad aumentare gli investimenti nell’estrazione di idrocarburi in Italia se il governo le concederà nuove autorizzazioni.
I NUMERI DEGLI INVESTIMENTI DI SHELL IN ITALIA
Attualmente la società spende nel nostro paese circa 500 milioni di euro all’anno, una somma che la rende la principale investitrice straniera nell’upstream petrolifero, cioè nella fase iniziale della filiera, che comprende attività come l’esplorazione dei giacimenti e la produzione di greggio o di gas naturale.
I LIVELLI PRODUTTIVI IN BASILICATA
Tuttavia, i livelli produttivi di Shell in Italia si stanno riducendo e la società è in attesa di ricevere le autorizzazioni per l’apertura di nuovi pozzi nelle due concessioni in cui opera in Basilicata, quelle di Val d’Agri e di Tempa Rossa: sono due dei campi petroliferi e di gas onshore (sulla terraferma) più grandi d’Europa.
A detta di Joao Santos Rosa, che dirige le attività italiane di Shell, se le autorità italiane autorizzassero l’apertura di nuovi pozzi, i livelli produttivi a Val d’Agri verrebbero raddoppiati a 80.000 barili di petrolio equivalenti al giorno: attualmente l’output si aggira sui 40.000 barili. Il campo di Val d’Agri è gestito da Eni, che ne possiede il 60,7 per cento; la quota di Shell è del 39,2 per cento.
Anche il campo di Tempa Rossa – gestito dalla compagnia petrolifera francese TotalEnergies – è sottoutilizzato e la produzione si aggira sui 30.000 barili al giorno.
QUANTO PESA SHELL SULLA PRODUZIONE ITALIANA DI PETROLIO E GAS
Nel 2024 – ha scritto Reuters – la produzione di Shell e dei suoi partner in Basilicata è valsa l’85 per cento della produzione italiana di petrolio e il 36 per cento di quella di gas naturale.
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DOVE OPERA ENI?
Le attività upstream in Italia di Eni, controllata di fatto dal ministero dell’Economia, sono condotte nei mari Adriatico e Ionio, nell’Appennino centro-meridionale e in Sicilia con il progetto Argo Cassiopea, avviato nell’agosto del 2024 e definito dalla società “il più importante progetto di sviluppo a gas sul territorio italiano”.
Le riserve di Argo Cassiopea – il giacimento è operato da Eni in joint venture con l’azienda britannica Energean – sono stimate in circa 10 miliardi di metri cubi di gas e la produzione annuale di picco sarà di 1,5 miliardi di metri cubi.




