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Ecco come l’Ue alza il muro sugli investimenti cinesi. Report Ft

Bruxelles prepara nuove regole per obbligare gli investitori stranieri – soprattutto cinesi – ad assumere personale locale, trasferire tecnologia e produrre davvero in Europa, con un focus sulle batterie. L'articolo del Financial Times estratto dalla rassegna stampa di Liturri.

(Financial Times Europe, Alice Hancock e Barney Jopson, 25 novembre 2025)

Per contrastare l’invasione di prodotti cinesi low-cost (accentuata dai dazi USA) e impedire che Pechino crei dipendenze strategiche, l’UE imporrà condizioni rigide agli investitori stranieri (soprattutto cinesi): obbligo di assumere lavoratori locali, trasferimento di know-how e produzione reale in Europa, specialmente in settori chiave come le batterie.

1. L’UE vuole impedire che gli investimenti cinesi servano solo da porta d’ingresso al mercato senza benefici locali:

«L’UE sta pianificando di inasprire le regole sugli investimenti esteri per assicurare che le aziende cinesi non traggano vantaggio dal mercato aperto del blocco senza generare benefici per i lavoratori locali e condividere tecnologia».

2. Il commissario Séjourné annuncia che gli investimenti dovranno contribuire all’intera catena del valore europea:

«I criteri dovrebbero “assicurare che gli investimenti esteri non vadano solo in componenti assemblati all’estero” ma contribuiscano “al funzionamento dell’intera catena del valore europea”».

3. Le nuove regole imporranno assunzioni locali e trasferimento di know-how, soprattutto nelle batterie:

«Le regole riviste probabilmente stabiliranno che gli investitori esteri debbano assumere lavoratori locali e in “certi settori come le batterie” trasferire know-how tecnologico».

4. Séjourné rivendica lo stesso obiettivo di Trump (reindustrializzazione) ma con strumenti diversi dai dazi:

«Ho “la stessa agenda” di Trump sulla reindustrializzazione, aggiungendo che “l’unica cosa diversa è che useremo strumenti diversi di politica industriale rispetto ai dazi. Proteggiamo il nostro mercato ma preferisco usare la condizionalità sugli investimenti diretti esteri per produrre in Europa”».

5. Gli investimenti cinesi in UE sono cresciuti dell’80% a 9,4 miliardi di euro nel solo 2024:

«I flussi di investimenti diretti dalla Cina verso l’UE sono cresciuti dell’80% a 9,4 miliardi di euro l’anno scorso rispetto ai livelli del 2023».

(Estratto dalla newsletter di Giuseppe Liturri)

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