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Italia pronta ad alzare la posta alla ministeriale Esa

A Brema si apre la due giorni decisiva per definire i programmi e gli impegni finanziari dell’Esa per il triennio 2026/2028 e l’Italia alza la posta: il Comint ha infatti autorizzato fondi superiori rispetto alla ministeriale di Parigi 2022, quando l’Italia si impegnò per 3 miliardi di euro.

L’Italia si prepara a giocare un ruolo di primo piano alla Ministeriale Esa 2025.

Domani si apre a Brema la due giorni del Consiglio Ministeriale dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), l’appuntamento chiave in cui i ministri con delega allo spazio dei 23 Stati membri definiranno programmi e impegni finanziari dell’Agenzia per il triennio 2026-2028.

All’incontro parteciperanno anche il direttore generale dell’Esa, Joseph Aschbacher, e il commissario europeo per la Difesa e lo Spazio, Andrius Kubilius, a conferma della crescente integrazione tra politiche spaziali europee e il settore della difesa.

L’edizione 2025 della Ministeriale rappresenta un passaggio di consegne simbolico importante: conclude infatti il triennio a guida tedesca avviato nel 2022 e apre ufficialmente la presidenza italiana, che avrà la responsabilità di organizzare la prossima Ministeriale nel 2028.

Per il ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega alle politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso, il vertice arriva dopo la recente riunione del Comitato Interministeriale per le politiche dello spazio (Comint), che ha definito la proposta italiana in vista del negoziato.

E l’Italia è decisa ad aumentare il proprio contributo: oltre i 3 miliardi del 2022.

Tutti i dettagli.

I FONDI ITALIANI PER L’ESA AUTORIZZATI DAL COMINT

Il Comint ha autorizzato l’impegno di fondi superiori rispetto alla precedente Ministeriale di Parigi del 2022, quando l’Italia si impegnò per 3 miliardi di euro.

Per il prossimo triennio, Roma punta così a confermarsi tra i principali contributori dell’Esa, subito dopo Berlino e alla pari con Parigi, consolidando il proprio peso politico all’interno dell’Agenzia e rafforzando la competitività della filiera industriale nazionale.

LANCIATORI, OSSERVAZIONE DELLA TERRA, TLC E NON SOLO AL CENTRO DELLA MINISTERIALE DI BREMA

Durante la Ministeriale di Brema, i delegati di 23 paesi membri Esa e dei 4 paesi associati sono chiamati a definire i nuovi finanziamenti che serviranno a focalizzare l’attività dell’agenzia sui lanciatori spaziali, l’osservazione della Terra, le telecomunicazioni e la navigazione, oltre all’esplorazione spaziale che prevede programmi sulla Luna e verso Marte.

LA STRATEGIA DI ROMA

Questa edizione rappresenta per l’Italia un’occasione importante per consolidare e rafforzare la propria posizione nel settore spaziale europeo, sostenendo programmi con un alto ritorno industriale e tecnologico per il Paese, come già sta avvenendo con i distretti aerospaziali nazionali.

Un impegno che si inserisce nella strategia illustrata da Urso negli ultimi mesi: incrementare la partecipazione italiana nei programmi a maggiore ritorno tecnologico e industriale, sostenendo i distretti aerospaziali e le linee produttive strategiche presidiate da Leonardo, Thales Alenia Space Italia, Avio e dall’ecosistema nazionale delle pmi.

Durante la riunione, il ministro Urso aggiornerà gli altri paesi anche sulla recente legge nazionale sulla space economy, approvata di recente: l’Italia è infatti il primo Paese europeo a dotarsi di un quadro organico di regolazione del settore spaziale.

Il vertice di Brema rappresenta quindi un’occasione decisiva per il posizionamento industriale dell’Italia nello spazio europeo. Una sfida che non riguarda solo i fondi, ma la capacità del nostro paese di orientare le priorità tecnologiche della politica spaziale europea nel prossimo decennio.

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