(The Wall Street Journal, Greg Ip, 24 novembre 2025)
Quello che è iniziato come un picco di inflazione 2021-2023 si è trasformato in un’etichetta onnicomprensiva e irrisolvibile: affitti, bollette, carne, caffè, elettricità. I prezzi salgono sempre da qualche parte, quindi il tema è perfetto per chi attacca (Trump ieri, Mamdani oggi). Ma nessun presidente o sindaco può far scendere i prezzi complessivi senza provocare una recessione profonda.
1. Sulla natura indefinibile e quindi irrisolvibile della crisi di accessibilità:
«Quella che è iniziata come un serio ma breve picco di inflazione dal 2021 al 2023 si è trasformata in qualcosa di più ampio e amorfo. Come la crisi climatica o quella della legittimità democratica, la crisi di accessibilità è diventata un termine-ombrello per innumerevoli fenomeni vagamente collegati».
2. Sul fatto che i dati macro non spiegano la sensazione di crisi:
«L’inflazione è scesa al 3% a settembre. I redditi reali sono cresciuti del 2,3% nell’anno fino ad agosto e i salari reali orari dello 0,8% nell’anno fino a settembre, entrambi in linea con la media dei 19 anni precedenti».
3. Sulla differenza tra ciò che la gente vuole davvero e ciò che è possibile:
«Come ha imparato Biden, la gente non vuole un’inflazione più bassa (cioè prezzi che salgono più lentamente); vuole che i prezzi scendano. Trump aveva promesso che sarebbero scesi. I prezzi complessivi non sono scesi e quasi certamente non scenderanno».
4. Sul motivo per cui far scendere i prezzi complessivi è praticamente impossibile:
«Perché i prezzi complessivi smettano semplicemente di salire per un anno (cioè un tasso di inflazione zero) servirebbe probabilmente una recessione profonda. I prezzi complessivi non scendono in modo significativo dalla Grande Depressione».
5. Sul vantaggio politico di un problema che non ha soluzione:
«Poiché c’è sempre qualcosa che sale di prezzo o qualcuno i cui redditi soffrono, l’accessibilità economica è un tema particolarmente potente per chi sfida il potere, come Trump e Mamdani, che hanno il dono di puntare il dito su ciò che in quel momento è più visibile agli elettori».
(Estratto dalla newsletter di Giuseppe Liturri)




