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Ammazza come Dagospia slurpa il Calendario Pirelli

Sono ormai passati i tempi in cui Dagospia partecipava agli eventi ingessati per carpire maliziosamente frasette qua e là o fotografare i presenti nelle pose più strane: oggi il sito di Roberto D'Agostino si limita a pubblicare pezzi di altre testate per la copertura mediatica, come è accaduto con la presentazione del Calendario Pirelli. Come mai una simile trasformazione? La lettera irriverente e carica di interrogativi di Claudio Trezzano

Caro direttore,

Ho letto ghignando la letterina che ti ha scritto il buon Walsingham ma credo che nella sua rassegna di slurpatori abbia dimenticato la testata che ha maggior successo sul Web, specie tra i politici, i lobbysti e gli addetti ai lavori.

La testata di cui parlo è quella per antonomasia più anti establishment, più anti poteri forti, più politicamente scorretta, quella che fa le pulci a capitalisti e finanzieri: sto parlando di Dagospia. Ed è pure quella che a mio avviso, ma ti lascio il link per giudicare tu stesso, ha slurpato maggiormente il Calendario Pirelli.

Intendiamoci, dove ci sono “tette&culi” (non sono scurrile: sto solo citando Walsingham) da sempre c’è pure Dago, presente a ogni evento per carpire frasi maliziosette da restituire ai malcapitati (e al grande pubblico) con gli interessi anche a mesi di distanza o anche solo per fare foto un pelino imbarazzanti dei presenti. Ma qui Dagospia ha indossato il vestito buono ed è stato rigorosamente, compostamente – quasi militarmente – nei ranghi giornalistici, offrendo ai suoi lettori con ogni probabilità l’articolo più completo, dettagliato e magari – chissà – più gradito all’ufficio comunicazione e marketing del gruppo Pirelli, sempre molto attento allo stato economico di Dagospia visto il profluvio di banner pubblicitari che negli anni si notano sul sito fondato da Roberto D’Agostino.

Sì, conosco la tua obiezione: quello che ho condiviso non è un articolo di Dagospia ma è un pezzo di un’altra testata (SkyTG24) rilanciato da Dago. Certo, ma anche quella, a mio avviso, è una precisa scelta editoriale. Come ha detto Walsingham, i pezzi sul Calendario Pirelli non sono mancati nelle ultime ore e il giornale più irriverente del Web, anziché cucinare un divertente/divertito minestrone preferisce calarsi nella compostezza classica della testata Sky. Non ti puzza? A me parecchio, anzi più che altro delude, perché Dagospia negli anni ci ha abituato a ghignare dei Vip, a rilanciarli paparazzati nei momenti meno opportuni e nelle vesti più ridicole… che ne sarà della sua ruvida propensione allo scherzo, della sua totale mancanza di rispetto, se adesso si trasforma in uno spacciatore di veline che pigramente si limita a girare pezzi usciti altrove?

Sarà un caso il fatto che il figlio di D’Agostino sia un manager del gruppo presieduto e guidato da Marco Tronchetti Provera?

Come avremmo letto sulla Dagospia dei vecchi tempi ormai sbiaditi, ti rispondo con un ah, saperlo… (che dice nulla ma lascia intendere tutto)

Un incuriosito e dubbioso,

Claudio Trezzano

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