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Come sfilano e slurpano i giornali per il Calendario Pirelli

Perché Start Magazine non è mai presente agli eventi patinati? Come mai le altre testate fanno a gara per slurpare il Calendario Pirelli nemmeno fosse una istituzione del nostro Paese mentre su questa testata non si trovano due sole righe? La lettera ironica (ma non troppo) di Francis Walsingham

Caro direttore,
ho appena finito di scorrere le varie gallery (si chiamano così in gergo, vero?) che giornaletti e giornaloni hanno dedicato alla serata glamour di Praga per la presentazione del nuovo calendario Pirelli sperando di trovarti immortalato in una delle foto in smoking, sul redcarpet d’ordinanza, con dietro uno di quei cartelloni zeppi di loghini da fare invidia alle competizioni sportive. E invece niente.
E dire che tanti tuoi colleghi hanno dedicato alla nottata Pirelli ampio spazio non solo sui loro quotidiani, ma anche sui loro social, tra video, foto, ancora video… Ma lo sai che il tuo snobismo nuoce a Start Magazine perché nasconde ai lettori opportuni approfondimenti come quelli sfornati da tutte le altre testate italiane?
Siete una delle ultime testate ancora gratuite su piazza che non costringono il lettore a fare lo slalom tra continui pop up con richieste di abbonamento o paywall che ti bloccano la lettura dopo le prime tre righe, perciò immagina il danno che fai a tutti coloro che ancora sperano in una informazione libera e accessibile da chiunque.
Che poi se tu fossi un po’ lungimirante, capiresti che con il taglio opportuno simili Gallery fotografiche porterebbero anche ulteriore visibilità: piglia esempio dai giornali sportivi, maestri nel coniugare informazione e… bella presenza femminile. Il Corriere dello Sport se ne è uscito con una rassegna fotografica titolata: Calendario Pirelli, la presentazione a Praga con Irina Shayk e Venus Williams, opportunamente infilata – basta guardare in calce – tra altre gallery del tipo “Kim Kardashian esplosiva a Rio de Janeiro: la canottierina è troppo piccola e rischia l’incidente sexy!” e “Diletta Leotta, palestra e selfie bollenti: i social si scatenano”.
Non sono del mestiere, ma qualcosa mi dice che le visite mensili le fa questa parte del sito, non l’articolo a commento dell’ultima partita di Serie A… Prova ne sia che ne scrive pure Quattroruote, anche se degli pneumatici Pirelli a Praga non c’era nemmeno l’ombra.
Il Tgcom, che non ha mai condiviso certi tuoi snobismi amando fare da megafono alle trasmissioni pop di Mediaset informa fin dal catenaccio: “Presentato a Praga, il nuovo Calendario Pirelli firmato da Sølve Sundsbø celebra l’energia femminile attraverso gli Elements: terra, acqua, aria e fuoco interpretati da un cast di donne icone”.
E poi ancora: “A Praga, nella splendida Municipal House, è andato in scena un rituale che si rinnova da oltre mezzo secolo. È stato presentato “Elements”, il Calendario Pirelli 2026, una delle edizioni più evocative e simboliche della sua storia. Un progetto che unisce arte, natura e femminilità, e che quest’anno ha scelto di raccontare la potenza degli elementi attraverso undici protagoniste internazionali, tra cui Luisa Ranieri ed Eva Herzigova”.
Tutto da leggere questo paragrafetto: “Donne che incarnano emozioni, non solo elementi Le ventidue fotografie che compongono il calendario ritraggono undici donne del cinema, della moda, dello sport e della musica. Ognuna interpreta un elemento naturale, ma anche uno stato d’animo: la curiosità, la passione, la libertà. L’attrice scozzese Tilda Swinton, l’attrice britannica Gwendoline Christie, la cantautrice britannica FKA twigs, l’attrice e filmmaker italo-americana Isabella Rossellini, la campionessa di tennis statunitense Venus Williams, la stilista ed ex modella inglese Susie Cave (già apparsa nelle edizioni di Clive Arrowsmith del 1991 e di Helmut Newton del 1986, presentata nel 2014), l’attrice italiana Luisa Ranieri, la modella russa Irina Shayk, la modella e attrice cinese Du Juan (già nel Calendario 2008 di Patrick Demarchelier), la top model ceca Eva Herzigova (presente nelle edizioni 1996 di Peter Lindbergh e 1998 di Bruce Weber) e l’attrice portoricana Adria Arjona”.
SkyTg24: “La raccolta di scatti per ‘The Cal’ 2026 ritrae le protagoniste, tra cui spiccano Irina Shayk, Isabella Rossellini e Luisa Ranieri, in relazione a elementi primordiali come acqua, aria, fuoco e terra, ma anche a concetti astratti, desideri ed emozioni universali. Il risultato, raffinatissimo e sognante, è frutto di sperimentazioni in studio e ricerca di un’estetica elevata che restituiscono all’osservatore un’idea di bellezza che trascende il tempo e lo spazio”.
Prima che tu obietti qualcosa di scontato, ti blocco: finora ho fatto una rassegna stampa di testate maggiormente votate al pop, è vero. Ma non credere: pure i giornaloni più snob se ne sono occupati. “Le donne, la natura, la tecnologia. Terra, acqua, aria, fuoco, ma anche il vento, l’etere, l’energia, la luce. The Cal 2026, l’iconico calendario Pirelli giunto alla sua 52sima edizione, si affida al genio e all’occhio del regista e fotografo norvegese Sølve Sundsbø per mettere in luce la connessione tra gli elementi naturali e l’essere umano attraverso 22 scatti di 11 “donne, non ragazze, con ognuna nel suo mondo una storia vera”, come spiega il vicepresidente esecutivo del gruppo, Marco Tronchetti Provera”, enfatizzano per esempio dal Corriere della Sera con un incipit che pare il proemio dell’Orlando furioso.
“Nel calendario – sottolineano da via Solferino –  torna anche il nudo, già riapparso lo scorso anno, ma per il fotografo ‘è un discorso di bilanciamento del potere, non puoi far fare a nessuna di queste donne cose che non vogliono fare“.
Presente pure in prima fila Il Fatto Quotidiano (e se non sono snob quelli, direttore…): “L’età è solo un dettaglio: il Calendario Pirelli 2026 sfida i tabù con un cast di “dee” over 40. Da Isabella Rossellini a Venus Williams, si riscrive l’immaginario della bellezza”.
L’attacco dell’articolo è tutto da leggere: “C’è stato un tempo in cui ‘The Cal’ era sinonimo di giovinezza sfrontata, di nudi patinati destinati a un pubblico quasi esclusivamente maschile. Un tempo in cui una modella a 43 anni veniva considerata “troppo vecchia” per rappresentare un marchio di cosmetici, come tristemente ricordato da Isabella Rossellini; e gli “anta” erano un’età esclusa dall’iconografia della cultura pop. Nel 2026, il tabù salta: l’idea di giovinezza come unico lasciapassare lascia il posto a storia, mestiere, carisma. Il Calendario Pirelli 2026, svelato nella magica cornice della Municipal Hall di Praga, non è solo un portfolio di immagini straordinarie: è un manifesto. È infatti il primo “Cal” della storia con un cast quasi interamente “over 40”. Per una notte, i sontuosi saloni affrescati da Alphonse Mucha hanno smesso i panni di tempio della musica classica per diventare il palcoscenico di uno degli eventi più glamour del mondo. Con l’orchestra sinfonica a fare da colonna sonora, oltre 500 ospiti internazionali hanno assistito a una cerimonia che ha unito arte, cinema e moda, orchestrato con eleganza da un conduttore d’eccezione, Pierfrancesco Favino”.
E, ancora: “In un’industria ossessionata dalla gioventù, il fotografo norvegese Sølve Sundsbø e Pirelli hanno fatto una scelta controcorrente, potente: celebrare la bellezza matura, quella che ha una storia da raccontare. E così, tra gli stucchi Liberty di Praga, la città di Kafka ma anche degli alchimisti, è avvenuta la magia: grazie alla tecnologia, l’uomo si è fuso con la natura e hanno preso vita gli “Elements” del 2026: 22 fotografie per 11 donne iconiche che incarnano gli elementi – terra, aria, fuoco, acqua ed etere – come chiave simbolica per raccontarne energia e identità. Il nuovo The Cal 2026 scioglie un nodo culturale: la bellezza non si misura in anni. Non si nega il corpo, ma lo si restituisce al suo contesto – il lavoro, le scelte, le vittorie, le ferite. È il catalogo di un potere tranquillo, che non chiede permesso per esistere. Marco Tronchetti Provera, il vice presidente esecutivo di Pirelli, sottolinea il passo: “Questo progetto riflette lo spirito del tempo: la natura in tutte le sue forme e donne con storie forti, ciascuna con un mondo alle spalle”.
Invece “D“, il femminile di Repubblica, apre così: “Quando l’età non è più un limite che consente alle donne di essere belle e desiderabili grazie alla loro storia, al loro spessore e alla loro professionalità. Fuori dagli schemi classici, oltre gli standard estetici. Sølve Sundsbø, il fotografo norvegese del nuovo Calendario Pirelli, edizione 2026, presentato ieri nella magica Praga, parla con orgoglio delle donne che ha voluto ritrarre, non solo giovani ma anche icone di bellezza mature con la forza e la potenza di donne come, ad esempio, Isabella Rossellini, al suo debutto su The Cal, le attrici Tilda Swinton e Luisa Ranieri, le top model Eva Herzigova e Irina Shayk, e la star del tennis Venus Williams”. Sulla testata principale presente comunque il video, non sia mai che il reportage si limiti a un inserto.

L’asettica Ansa titola in modo non troppo asettico: “Il Calendario Pirelli 2026 tra natura e tecnologia sfida l’ageismo” quindi spiega: ” La sfida di The Cal 2026, mostrato nel corso di un evento alla Municipal House della città di Kafka ossia nella più celebre sala da concerti in un edificio liberty spettacolare (assente Isabella Rossellini premiata a Stoccolma), è questo equilibrio di natura e tecnologia ‘una sorta di linea tra l’origine e il futuro, un riappropriarsi del legame con la terra senza dimenticare in che mondo siamo’, sottolinea il fotografo.” Chiudo sul Gazzettino: “Calendario Pirelli, The Cal scopre la bellezza over 40”.

Insomma, direttore, non ti chiedo di farti spesare il weekend a Praga come probabilmente avranno fatto molti dei tuoi colleghi (anche se, visto il periodo, deve essere particolarmente magica, pensa che bello portarci la signora, non credi?), non ti chiedo nemmeno di farti immortalare sul red carpet e svendere le tue bacheche social al mondo del patinato, riempiendole di video girati in hotel lussuosi, saloni storici, tra giornalisti vestiti con abiti griffati come divi del cinema.

Ti suggerisco, sommessamente, di riprendere di tanto in tanto qualche comunicato stampa anche su Start Magazine, di aggiungere magari una sezione “lifestyle” (ho notato che solitamente si ricorre a questo termine, probabilmente perché più pulito rispetto a un maggiormente veritiero “tette&culi”)… Cosa ti costa fare copia e incolla dei comunicati scodellati con dovizia di particolari dalla comunicazione di Pirelli?

Io ti avviso: così facendo, tu nuoci anche al conto economico di Start Magazine. Non si fanno clic – e nemmeno soldi – con foto di vecchi parrucconi della politica o della finanza sparate in alta definizione in home page come ti ostini a fare tu, per non parlare di approfondimenti e analisi su geopolitica e politica economica. Servono belle figliole e curve giunoniche, serve soprattutto frequentare certi ambienti, prendere caffè con questo o quello, partecipare a pranzi di lavoro e cene di gala…

Poi ovviamente sentiti libero di ignorare questi miei avvertimenti, ma sappi che a parlare è un lettore affezionato che non vuole vedervi andare a fondo per colpa del tuo snobismo giornalistico d’altra epoca che è poco salutare per i conti economici delle società editoriali.

Un saluto,

Francis Walsingham
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