Dopo aver provato inutilmente a sedare la guerra dei prezzi tra i 109 marchi che i finanziamenti statali elargiti con disinvoltura pur di trovare i propri campioni nazionali in grado di competere all’estero hanno contribuito a far nascere e sviluppare solo negli ultimi anni, Pechino ora interverrà su di un altro fronte, impedendo ai Costruttori locali di produrre automobili troppo scattanti in avvio. I nuovi modelli prossimamente in commercio dovranno presentare infatti diversi ostacoli di natura tecnica per non avere più accelerazioni brucianti di default.
PECHINO SEDA LA GARA TRA CASE AUTOMOBILISTICHE
La competizione industriale sta portando non solo a continui ribassi sui listini, ma anche a una sfrenata corsa alle prestazioni che preoccupa parecchio Pechino (anche per motivi di immagine) in quanto si riverbera sulla sicurezza stradale.
La Cina ha visto il numero di morti per sinistri stradali aumentare esponenzialmente nell’ ultima decade (si parla di 273.266 decessi sulle strade nel 2023 ma sono dati che il governo non ama diffondere) perciò ha iniziato una dura battaglia a colpi di norme.
COSA PREVEDONO LE NUOVE NORME ANTI AUTO SPORTIVE
Secondo la testata Carnewschina, il ministero della Pubblica sicurezza avrebbe già in mano una bozza di legge che impedirebbe ai nuovi modelli di scendere sotto i cinque secondi nelle accelerazioni da 0 a 100 km/h. Le modalità ad alte prestazioni dovranno essere disattivate di default e attivate manualmente dal guidatore, ma soprattutto risultare disattivate a ogni avvio.
La battaglia che Pechino intende condurre sul fronte della sicurezza stradale contro la competizione tra Case automobilistiche che fanno a gara per immettere sul mercato auto sempre più performanti avrà forti ripercussioni anche sul marketing: i marchi non potranno più enfatizzare le prestazioni sportive delle auto e dovranno anzi smorzare significativamente i toni.
LA BATTAGLIA PER LA SICUREZZA STRADALE È SOLO AGLI INIZI?
Questo non sarà il solo intervento di Pechino in materia di sicurezza stradale. Il legislatore cinese, per esempio, dal 2027 non consentirà alle auto elettriche vendute in Cina di avere la funzionalità di frenata in rilascio attivata in modo predefinito.
Si tratta della modalità che sfrutta la frenata rigenerativa per ricaricare le batterie con l’energia cinetica recuperata durante le decelerazioni: questa impostazione consente di arrestare completamente l’auto senza toccare il pedale del freno, semplicemente alzando il piede dall’acceleratore, ma alla lunga sembra disabituare il guidatore a intervenire sul pedale del freno rivelandosi insidiosa.
Inoltre, sempre di recente, il governo cinese pare aver preso di mira anche le maniglie elettriche a scomparsa. Sono diversi infatti i sinistri stradali dall’esito mortale che hanno visto gli occupanti delle vetture bloccati all’interno e i soccorritori impossibilitati ad aprire le portiere proprio perché, in caso di incidente, questi meccanismi elettronici tendono a bloccarsi con maggiore frequenza rispetto a quelli tradizionali, meccanici. Una vera trappola mortale, considerata soprattutto la propensione delle auto elettriche a incendiarsi nel caso in cui l’urto danneggi severamente le batterie.






