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Ecco come Boeing Defense torna al lavoro dopo 101 giorni di sciopero

Termina lo sciopero da 101 giorni alla Boeing Defense: via libera al nuovo contratto per i lavoratori che assemblano e si occupano della manutenzione dei caccia F-15 e F/A-18

Si chiude dopo oltre tre mesi uno degli scioperi più lunghi e significativi per la divisione militare di Boeing.

I lavoratori degli stabilimenti di Boeing Defense, Space & Security nell’area di St. Louis hanno approvato l’ultima offerta contrattuale dell’azienda, ponendo fine a uno stop che ha rallentato la produzione di caccia e programmi strategici per le forze armate statunitensi.

Lo sciopero era iniziato il 4 agosto, dopo che i dipendenti di Boeing Defense nel Missouri e nell’Illinois hanno respinto l’ultima offerta contrattuale quadriennale di Boeing, che includeva un aumento salariale generale del 20%. Le due parti si sono scambiate proposte nel periodo successivo, cercando entrambe di fare pressione l’una sull’altra.

Il 13 novembre 3.200 dipendenti, rappresentati dall’International Association of Machinists and Aerospace Workers District 837, hanno votato per accettare il contratto quinquennale con il 68% dei consensi. Il rientro in fabbrica è previsto già da domenica 17 novembre.

In una dichiarazione, un portavoce della Boeing ha dichiarato: “Siamo soddisfatti dei risultati e non vediamo l’ora di riunire il nostro team al completo il 17 novembre per supportare i nostri clienti”.

Tutti i dettagli.

COSA PREVEDE L’ACCORDO

Come spiega Cnbc, la proposta di contratto votata giovedì dai circa 3.200 lavoratori prevede aumenti salariali del 24% in cinque anni e un bonus iniziale di 6.000 dollari, in aumento rispetto ai precedenti 3.000 dollari, eliminando tuttavia una precedente proposta di Boeing di 4.000 dollari in pagamenti successivi. Ciò porterà la retribuzione base media da 75.000 a 109.000 dollari per tutta la durata del contratto, ha spiegato Boeing.

L’IMPATTO DELLO SCIOPERO

Per il colosso aerospaziale statunitense questo sciopero ha rappresentato l’ennesima difficoltà che va a sommarsi a quelle affrontate negli ultimi anni, tra cui il maxi sciopero dell’anno scorso, il primo indetto da dipendenti Boeing dal 2008. L’interruzione dei lavoratori aveva aggravato i problemi di produzione esistenti e bloccando la produzione dei suoi aerei principali, tra cui i modelli 737 Max, 767 e 777.

A settembre Dan Gillian, vicepresidente di Boeing Defense aveva precedentemente riconosciuto che lo sciopero di Boeing Defense ha rallentato i lavori su alcuni programmi, tra cui l’F-15, l’F/A-18, un jet da addestramento militare, il drone militare MQ-25 e le munizioni, tra gli altri.

LA DIVISIONE CHE SI OCCUPERÀ DEL NUOVO JET F-47

La divisione difesa di Boeing ha investito miliardi di dollari per espandere gli impianti di produzione e le capacità ingegneristiche nell’area di St. Louis per il nuovo caccia dell’Aeronautica Militare statunitense, l’F-47A, di cui si è aggiudicata il contratto quest’anno.

 

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