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Porsche Automobil Holding inchioda nei conti e guarda sempre più alla Difesa

Non proprio un fulmine a ciel sereno per Porsche Automobil Holding che, stante la situazione della propria scuderia sportiva e del gruppo di riferimento Volkswagen aveva già dimezzato l’utile semestrale e tagliato drasticamente le previsioni per l’intero 2025. I risultati sui primi nove mesi sono stati però l'occasione per ribadire gli investimenti nel settore della Difesa, cavalcando l’onda dell'aumento della spesa militare tedesca

Continua l’anno nero per Porsche Automobil Holding, controllata dalle famiglie Porsche e Piech causato dalla crisi attraversata da due dei principali marchi automobilistici tedeschi nel portafogli, Porsche e Volkswagen.

COME VANNO GLI AFFARI PER PORSCHE AUTOMOBIL HOLDING

La holding possiede il 12,5% di Porsche Ag, che ha come altro azionista di riferimento il gruppo Volkswagen Group, sempre nel portafogli della società delle famiglie Porsche e Piech che ne detengono il 31,9% delle azioni e il 53,3% dei diritti di voto.

Porsche Automobil Holding ha registrato nei primi nove mesi un calo dell’utile di gruppo di 900 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi a 1,6 miliardi di euro. Tuttavia viene pure sottolineato il fatto che l’indebitamento netto del principale azionista di Volkswagen è diminuito del tre per cento, raggiungendo i cinque miliardi di euro.

I VENTI DI GUERRA SOSPINGONO ALTRI AFFARI?

Non proprio un fulmine a ciel sereno per Porsche Automobil Holding che, stante la situazione della propria scuderia sportiva e del gruppo di riferimento Volkswagen aveva già dimezzato l’utile semestrale e tagliato drasticamente le previsioni per l’intero 2025, con un risultato netto rettificato del Gruppo al netto delle imposte compreso tra 1,6 e 3,6 miliardi di euro (in precedenza: tra 2,4 e 4,4 miliardi di euro) e un indebitamento netto sempre compreso tra 4,9 e 5,4 miliardi di euro.

I risultati sui primi nove mesi sono stati però l’occasione per ribadire che la holding delle famiglie Porsche-Piëch intende investire nel settore della Difesa, cavalcando l’onda dell’aumento della spesa militare nel Vecchio continente (in particolare in Germania) a fronte delle turbolenze registrate tanto a Est con Mosca quanto a Ovest con Washington, dato che Donald Trump agli occhi europei appare come un alleato non troppo affidabile e desideroso di correre in loro soccorso in caso di guerra.

LE DICHIARAZIONI DI HANS DIETER POTSCH

“Nel nostro percorso verso una piattaforma di investimento diversificata, monitoriamo attentamente i settori della capacità di difesa, della sicurezza e della resilienza europea – aveva dichiarato ancora lo scorso agosto il presidente Hans Dieter Potsch – Per quanto riguarda gli investimenti di portafoglio, il nostro obiettivo è aumentare il nostro coinvolgimento nei settori della difesa e correlati, mantenendo al contempo il nostro focus principale sulla mobilità e sulla tecnologia industriale”.

LA PIATTAFORMA BELLICA

Non un inedito per i marchi automobilistici tedeschi nel portafogli della holding. Volkswagen gestisce già infatti una joint venture con Rheinmetall (il principale produttore di armamenti in Germania) per i veicoli militari, mentre Porsche SE ha investito milioni nel produttore di droni Quantum Systems. Ora si punterà soprattutto sulla tecnologia di frontiera: sorveglianza satellitare, sistemi di ricognizione e cybersicurezza.

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