La holding giapponese SoftBank ha venduto la sua intera partecipazione in Nvidia, l’azienda di microchip più importante al mondo, per una cifra di 5,8 miliardi di dollari che verrà utilizzata per nuovi investimenti nell’intelligenza artificiale: il gruppo fondato da Masayoshi Son vuole rafforzare il suo posizionamento nel settore, anche se la mossa ha preoccupato qualche analista per via dei ritorni economici ancora incerti di questa tecnologia.
GLI INVESTIMENTI DI SOFTBANK NELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Secondo Bloomberg, la vendita della quota di Nvidia è la dimostrazione di quanto denaro abbia bisogno SoftBank per realizzare tutta una serie di progetti legati all’intelligenza artificiale, come l’iniziativa infrastrutturale Stargate assieme a OpenAi oppure l’apertura di stabilimenti dedicati alla produzione di robot avanzati. SoftBank è azionista di OpenAi, di Perplexity Ai, di Ampere Computing (azienda statunitense specializzata nella progettazione di microchip) e anche della compagnia tecnologica cinese ByteDance (ha sviluppato TikTok).
IL CONTESTO
Peraltro, l’uscita della holding dall’azionariato di Nvidia giunge in un periodo delicato per il settore dell’intelligenza artificiale: gli investitori ritengono che le Big Tech – come Meta Platforms, ad esempio – stiano spendendo troppo per questa tecnologia, senza ottenere ritorni proporzionati. Proprio per via di questi timori, a fine ottobre le azioni di Meta erano crollate di oltre il 10 per cento in borsa, nonostante i buoni risultati nel terzo trimestre del 2025. Oggi il titolo di Nvidia ha perso l’1,3 per cento nelle contrattazioni pre-mercato.
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE È UNA BOLLA?
Lo scorso giugno, rivolgendosi agli azionisti, Son aveva detto che SoftBank sta “puntando sull’intelligenza artificiale avvalendoci di una serie di startup e società del gruppo. Abbiamo un unico obiettivo: diventeremo la piattaforma numero uno nel campo della super-intelligenza artificiale”.
Oggi, il direttore finanziario Yoshimitsu Goto ha dichiarato di non saper dire “se ci troviamo in una bolla speculativa dell’intelligenza artificiale oppure no”, spiegando che la vendita della quota in Nvidia serve a far sì “che il capitale possa venire utilizzato per il nostro finanziamento”.
NON È LA PRIMA VOLTA
SoftBank, comunque, ha già venduto tutte le sue azioni Nvidia una volta, nel 2019. Riprese poi ad acquistarne piccole quote nel 2020, due anni prima che l’arrivo sul mercato di ChatGpt facesse schizzare i titoli delle società legate all’intelligenza artificiale. Lo scorso marzo, SoftBank fece sapere che la sua partecipazione in Nvidia ammontava a circa 3 miliardi di dollari: da allora l’azienda di semiconduttori ha guadagnato oltre 2000 miliardi di valore di mercato.
I NUMERI DI SOFTBANK
Grazie agli andamenti positivi delle sue partecipazioni – basti pensare che il valore di OpenAi è cresciuto di 14,6 miliardi di dollari da quando vi ha investito -, nel secondo trimestre fiscale SoftBank ha riportato un utile netto di 16,2 miliardi, superando di gran lunga le aspettative degli analisti. È possibile che la holding registri quest’anno il suo utile più alto dal 2020.
Nel trimestre conclusosi a settembre, il titolo di SoftBank in borsa è cresciuto del 78 per cento: si tratta della performance migliore dal trimestre conclusivo del 2005.
I PROSSIMI INVESTIMENTI DI SOFTBANK
A dicembre, tramite il suo fondo Vision Fund 2, SoftBank investirà 22,5 miliardi di dollari in OpenAi. Nei piani della holding c’è poi l’acquisizione di Ampere Computing per 6,5 miliardi e l’acquisto della divisione di robotica del gruppo svedese-svizzero Abb per 5,4 miliardi di dollari.







