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Perché “Agi” scuoterà OpenAi e Microsoft

La definizione e la tempistica del raggiungimento dell’intelligenza artificiale generale potrebbero essere contestate in tribunale: se OpenAI dovesse dichiarare l’Agi o se il panel di esperti dovesse verificarla, le ripercussioni finanziarie e di controllo sarebbero immense. L'analisi di Aresu.

Le aule di tribunale non sono solo caratterizzate dai rischi e dalle opportunità dell’intelligenza artificiale all’interno dei procedimenti giudiziari. Un altro segno del nostro tempo sono le controversie giudiziarie tra le aziende che operano nell’ecosistema dell’intelligenza artificiale, dove controversie sulla leadership, l’etica e, in ultima analisi, il controllo sulle tecnologie più avanzate si scontrano con la realtà dei procedimenti legali. Al centro di questo scontro si colloca la deposizione del 1° ottobre 2025 di Ilya Sutskever, co-fondatore di OpenAI ed ex chief scientist, ora fondatore di SSI.

Sutskever, come si può leggere nei documenti del procedimento, è intervenuto nell’ambito del caso Musk contro Altman presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Settentrionale della California, con una testimonianza sotto giuramento. Sutskever, spesso interrotto dagli avvocati, ha testimoniato nel dettaglio sul suo ruolo nel tentativo fallito di licenziare Altman, rivelando che aveva preso in considerazione l’ipotesi della rimozione per almeno un anno. Ha spiegato che la possibilità di agire era diventata concreta solo dopo una sequenza di rapide partenze dal consiglio che avevano alterato gli equilibri, rendendo per la prima volta possibile una mossa contro Altman, prima supportato dalla maggioranza. Il nocciolo della sua accusa contro Sam Altman di mentire e di mettere gli uni contro gli altri i dirigenti apicali di OpenAI è racchiuso in un memo di 52 pagine che Sutskever aveva redatto e inviato ai soli consiglieri indipendenti.

Sutskever, davanti alla richiesta di spiegare le accuse, ha parlato spesso di informazioni ricevute da Mira Murati, allora direttrice delle tecnologie, su vari conflitti con Daniela e Dario Amodei, i quali hanno lasciato OpenAI per fondare Anthropic. Sutskever ha ammesso di essersi fidato ciecamente delle informazioni fornite da Murati, che includevano anche l’affermazione per cui Altman era stato allontanato da Y Combinator per comportamenti spiacevoli.

Un altro punto saliente della deposizione ha riguardato il breve ma intenso tentativo di fusione di OpenAI con il concorrente Anthropic. Sutskever ha confermato che, subito dopo la rimozione di Altman e Greg Brockman, c’è stata una proposta di fusione sul tavolo, anche se è durata per un breve periodo. Queste informazioni, visto che chiamano in causa Anthropic, porteranno probabilmente a nuove polemiche e controversie.

Nelle ultime settimane, le controversie legali, attuali e potenziali, non hanno riguardato solo gli strascichi di OpenAI e la guerra infinita tra Altman e Musk. Recentemente, OpenAI ha completato la sua controversa ristrutturazione for-profit, trasformando il suo braccio commerciale in una public benefit corporation (OpenAI Group PBC), e ha siglato un nuovo accordo con Microsoft il 28 ottobre 2025. L’accordo ha cercato di risolvere una delle clausole più ambigue del loro rapporto: la clausola AGI (Artificial General Intelligence). L’AGI, definita come il raggiungimento di sistemi che eguagliano o superano le capacità cognitive umane in modo generale, è l’obiettivo ultimo di OpenAI.

L’aspetto cruciale, che potrebbe portare a future controversie giudiziarie, risiede proprio nella definizione e verifica dell’AGI. Il nuovo accordo stabilisce che la dichiarazione di AGI da parte di OpenAI sarà ora verificata da un panel di esperti indipendenti, e non sarà più una decisione interna esclusiva. Il momento in cui l’AGI viene dichiarata è di fondamentale importanza legale ed economica, nella prospettiva di una società quotata come Microsoft, per far valere i suoi diritti di proprietà intellettuale verso OpenAI e di ripartizione dei ricavi, ma anche per la stessa OpenAI nelle comunicazioni con gli investitori.

Questi passaggi, che incidono potenzialmente su decine di miliardi di dollari, implicano che la definizione e la tempistica del raggiungimento dell’AGI potrebbero facilmente essere contestate in tribunale. Se OpenAI dovesse dichiarare l’AGI o se il panel di esperti dovesse verificarla, le ripercussioni finanziarie e di controllo sarebbero immense, rendendo quasi inevitabile che tale dichiarazione, o la validità del panel stesso, possa essere messa in discussione legalmente. Ancor più nel contesto di battaglie legali in corso, come quella intrapresa da Musk.

Per queste ragioni, nelle sempre più accese discussioni sulla “bolla” dell’intelligenza artificiale e sulla sostituzione di alcune professioni, il lavoro degli avvocati impegnati in queste controversie non sarà certo in pericolo.

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