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Olaf, concorsi e non solo, cosa succede nei palazzi europei

Dal Servizio giuridico della Commissione all'Olaf, passando per l'Ufficio di selezione del personale della Commissione. Ecco le ultime novità dai palazzi europei. Estratto dal Mattinale Europeo

Il Servizio giuridico della Commissione resta sotto controllo spagnolo

Il collegio dei commissari ieri ha nominato lo spagnolo Alberto de Gregorio Merino come nuovo direttore generale del Servizio Giuridico della Commissione. Succede a un altro spagnolo. Daniel Calleja Crespo, che era stato trasferito a maggio a Madrid come capo della rappresentanza della Commissione “nell’interesse del servizio”. Lo spostamento di Calleja Crespo era avvenuto poco dopo che il Servizio giuridico della Commissione aveva subito una sconfitta davanti alla Corte europea di giustizia sugli SMS di Ursula von der Leyen nel PfizerGate. Per Alberto de Gregorio Merino è una promozione. Il suo attuale incarico è di direttore del Servizio Giuridico della Commissione europea, responsabile dei servizi finanziari, delle libertà fondamentali, del diritto societario e del diritto della proprietà intellettuale. In precedenza, aveva ricoperto il ruolo di Direttore del Servizio Giuridico del Consiglio dell’Ue.

L’Olaf nelle mani di un vice procuratore dell’Ue

Ieri il collegio dei commissari ha anche nominato il ceco Petr Klement direttore generale dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF). L’OLAF è incaricato di indagare sulle frodi ai danni del bilancio dell’Ue, sulla corruzione e sui casi di cattiva condotta grave all’interno delle istituzioni europee. Klement attualmente ricopre la carica di vice procuratore capo europeo presso la Procura europea (EPPO).

Il Parlamento europeo boccia l’Ufficio di selezione del personale della Commissione

EPSO è l’ufficio europeo di selezione del personale. Gestito dalla Commissione è responsabile delle selezioni dei funzionari di tutte le istituzioni. Ma nel corso degli ultimi anni i suoi concorsi sono stati macchiati da ripetuti errori tecnici, organizzativi e procedurali, che mina la credibilità di tutto il processo. In una risoluzione adottata ieri all’unanimità, la commissione Petizioni del Parlamento europeo ha condannato il bilancio di EPSO, sostenendo che sta “causando danni alla reputazione della funzione pubblica dell’UE e disagio ai candidati interessati”. Dall’introduzione dei test a distanza durante la pandemia di COVID-19, le procedure di selezione di EPSO sono state caratterizzate da ripetute carenze della piattaforma e da una comunicazione incoerente ai candidati su questioni tecniche. I deputati chiedono alla Commissione di condurre una valutazione indipendente della gestione dell’EPSO, dei sistemi informatici, delle pratiche di esternalizzazione a contraenti esterni e della gestione dei reclami dei candidati.

(Estratto dal Mattinale Europeo)

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