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Tutto sull’accordo da 38 miliardi tra OpenAi e Amazon

OpenAI comincerà subito a utilizzare la capacità computazionale di Amazon. Aws ha raddoppiato la sua portata negli ultimi tre anni e prevede di compiere un medesimo balzo entro la fine dell’anno fiscale 2027

Diventata nelle ultime ore azienda a fini di lucro, OpenAi, l’azienda sulla breccia dell’Intelligenza artificiale copiosamente finanziata fin qui da Microsoft (e non solo) ha annunciato l’esistenza di un accordo dal valore di quasi 40 miliardi di dollari (per la precisione, da 38) con Amazon.

COSA FARANNO ASSIEME OPENAI E AMAZON

Secondo quanto comunicato dallo stesso colosso economico fondato da Jeff Bezos, OpenAI, alla continua ricerca di macchine che ne sostengano le richieste di calcolo, pagherà per affidare ad Amazon Web Services (Aws) l’esecuzione dei suoi carichi di lavoro fondamentali, sfruttando l’infrastruttura di Amazon composta da centinaia di migliaia di Gpu Nvidia, con possibilità – si legge sempre nell’accordo – di espansione del lavoro verso decine di milioni di Cpu.

L’INFRASTRUTTURA DI AMAZON CHE FA GOLA A OPENAI

L’azienda di Altman avrà modo di sfruttare l’architettura avanzata progettata da Aws, che combina Gpu Nvidia Gb200 e Gb300 attraverso i server Amazon EC2 UltraServers, ottimizzando l’efficienza e le prestazioni dell’elaborazione Ai. Quell’infrastruttura sarà utilizzata sia per sviluppare le capacità di ChatGpt sia per addestrare le prossime generazioni di modelli.

I DETTAGLI DELL’ACCORDO

L’accordo, si legge, ha effetto immediato: OpenAI comincerà subito a utilizzare la capacità computazionale di Amazon, con la finalità di implementare le risorse entro la fine del 2026, gettando le basi per l’ulteriore scalabilità verso il 2027 e oltre.

Aws ha raddoppiato la sua capacità negli ultimi tre anni e prevede di raddoppiarla nuovamente entro la fine dell’anno fiscale 2027, secondo i dettagli condivisi durante i risultati del Q3 di Amazon della scorsa settimana.

REAZIONI

Il gruppo bancario Hsbc ha aumentato il suo target di prezzo su Amazon.com da 285 a 300 dollari mantenendo il rating Buy a seguito della notizia dell’accordo. Anche Benchmark e Stifel hanno aumentato i loro target di prezzo per Amazon a 295 dollari.

L’interesse della punta di diamante delle software house in campo Ai per le infrastrutture cloud del resto conferma come questo sia uno dei comparti più solidi e su cui investire non solo dell’ultimo periodo ma anche del prossimo futuro.

Secondo gli osservatori, l’intesa con Amazon rappresenta anche un tassello nel percorso che porterà OpenAi verso una possibile quotazione in Borsa, ipotizzata per il 2027. Quel che è certo è che l’azienda di Sam Altman, vantando già collaborazioni con Nvidia, Broadcom, Oracle e Google sta continuando a diversificare i propri fornitori. E sembra anche allontanarsi sempre più da Microsoft.

 

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