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Nvidia e Palantir, la strana coppia

Parole, affari, sintonie e divergenze fra Nvidia e Palantir. L'approfondimento di Alessandro Aresu

Pochi giorni fa il format delle grandi conferenze di NVIDIA GTC (GPU Technology Conference) è sbarcato a Washington D.C. per la prima volta: un evento significativo, che segna il ruolo politico sempre più netto assunto dall’azienda guidata di Jensen Huang, anche attraverso il rapporto personale con Donald Trump, che abbiamo spesso richiamato.

Prima della sua partenza per la Corea del Sud, dove ha annunciato accordi con vari partner coreani e col governo nel contesto della conferenza APEC dove è avvenuto l’incontro tra Xi Jinping e Donald Trump, il leader di NVIDIA ha pronunciato un tradizionale lungo discorso introdotto da un nuovo filmato rispetto a quello delle solite conferenze.

Il filmato rappresentava in pochi minuti il sogno americano, l’America come terra dell’innovazione che sposta sempre più in là la frontiera. Nel filmato, NVIDIA presenta una continuità di fondo della storia tecnologica dell’ultimo secolo, dai transistor ai Bell Labs, lo sviluppo della Silicon Valley, la figura eccezionale di Hedy Lamarr (attrice di primo piano di Hollywood che con le sue invenzioni ha reso possibili le tecnologie di comunicazione wireless), e poi IBM, il microprocessore di Intel, Cray, i prodotti di Apple, ARPANET, fino all’intelligenza artificiale come nuova rivoluzione industriale e “prossimo momento Apollo dell’America”. Quest’ultimo passaggio, naturalmente, è guidato da NVIDIA.

Come avviene in ogni GTC, Jensen Huang ha annunciato moltissimi accordi e nuove partnership, tra cui quella con Nokia (che prevede anche investimenti nell’azienda finlandese) per il 6G. Tra le varie partnership annunciate da NVIDIA, una ha particolare rilievo politico: quella con Palantir, azienda co-fondata da Peter Thiel e guidata da Alex Karp, che nel ciclo dell’intelligenza artificiale ha raggiunto una valutazione molto elevata.

L’accordo con Palantir, sul sistema “Ontology”, non ha importanza per il suo giro d’affari ma perché segnala una collaborazione tra campioni tecnologici che sostengono tesi politiche opposte sulla Cina: in sintesi, Jensen Huang è infatti il capo della fazione delle colombe, mentre Palantir rappresenta la posizione dura e da falchi verso la Cina, con lo stesso Thiel, con il suo reclutamento di politici (tra cui Mike Gallagher) e con le sue espressioni (tra cui la battuta sfrontata nello stile di Karp “in Cina non hanno aziende di software”).

Il direttore delle tecnologie di Palantir, Shyam Sankar, ha scritto sul “Wall Street Journal” un articolo contro la posizione di Jensen Huang, prima diffuso col titolo “Why Jensen Huang is Wrong About China” e poi riformulato con un “Why the China Doves Are Wrong”, che non modifica il contrasto. Pochi giorni dopo, guarda caso Huang e Karp compaiono insieme su CNBC. In sostanza, non dicono nulla di rilevante per gli affari, che vanno molto bene per entrambi senza bisogno di collaborare. Ma Karp segnala di essere fiero di essere lì col leader di NVIDIA e lo chiama “patriota”.

Con ogni probabilità, qualche figura di primo piano – per esempio David Sacks, membro della PayPal Mafia, consigliere per IA e crypto di Trump, attore importante dell’avvicinamento di Huang a Trump – ha agito come mediatore tra le due posizioni. Così, nella cerimonia di NVIDIA sul sogno americano anche i falchi hanno potuto conquistare un posto d’onore.

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