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La Germania ferma la riconversione delle aree militari per dare spazio alle forze armate

La Germania sospende la riconversione civile di circa 200 immobili militari per garantire spazio alla crescita della Bundeswehr, le forze armate. Tutti i dettagli.

Centri di ricerca e aziende innovative avrebbero dovuto occupare hangar e piste un tempo utilizzate dagli aerei in quello che fu l’aeroporto internazionale di Tegel, Berlino Ovest. Ma lo scalo, chiuso cinque anni fa dopo 46 anni di onorata carriera, non ospiterà alcun incubatore di futuro. Il progetto “Berlin TXL – The Urban Tech Republic” potrebbe non vedere mai la luce, perché il sito è nella lista delle ex aree militari di cui ora la Germania mette in pausa la cessione.

Dopo anni in cui caserme e basi dismesse si trasformavano in quartieri residenziali o infrastrutture civiche, il governo federale blocca la riconversione per far fronte alla prevista crescita delle forze armate. La Bundeswehr, tornata a puntare sull’espansione dopo un lungo periodo di ridimensionamento, chiede più spazi e riprende possesso di un patrimonio immobiliare strategico distribuito in tutto il paese.

SVOLTA NELLA GESTIONE DEL PATRIMONIO MILITARE

Il ministero della Difesa ha annunciato la sospensione delle procedure che avrebbero dovuto consegnare circa 200 immobili a progetti civili. Si tratta in totale di 187 aree che, pur essendo già passate all’Istituto federale per la gestione immobiliare, restano pienamente idonee a un uso militare, oltre a 13 siti ancora gestiti direttamente dalla Bundeswehr e inizialmente destinati alla dismissione. Queste proprietà non verranno dunque restituite ai territori, ma torneranno nella disponibilità operativa delle forze armate.

Il sottosegretario alla Difesa Nils Hilmer ha riconosciuto che lo stop incide su pianificazioni già avviate da Länder e comuni, alcuni dei quali avevano programmato nuovi insediamenti abitativi o centri di sviluppo economico. È ad esempio il caso dell’ex aeroporto di Tegel. Il ministero, ha aggiunto, cercherà comunque soluzioni che tengano conto degli investimenti locali già immaginati negli ultimi anni.

LA RISERVA STRATEGICA DI IMMOBILI

L’ampia conversione delle ex aree militari era iniziata agli albori degli anni Novanta, quando la fine della guerra fredda aveva ridotto in modo significativo la presenza della Bundeswehr sul territorio. Il processo era poi proseguito nei primi anni Dieci di questo secolo, con la sospensione del servizio militare obbligatorio e un ulteriore taglio del fabbisogno infrastrutturale. Quartieri interi sono nati sulle superfici liberate, contribuendo alla risposta alla crescente domanda abitativa soprattutto nei centri urbani.

Oggi, però, lo scenario è mutato: la Bundeswehr è chiamata a rafforzarsi e ad ampliare l’organico, obiettivo che secondo il governo necessita di spazi adeguati dove formare, alloggiare e addestrare le nuove unità. Per questo è stata istituita una “riserva strategica di immobili”, un portafoglio di aree immediatamente disponibili in caso di necessità.

I SITI COINVOLTI NEL BLOCCO

Tra le proprietà che resteranno militari compaiono luoghi di particolare rilevanza. Oltre a parti dell’ex aeroporto di Tegel a Berlino, anche l’ex basi aeree di Fürstenfeldbruck e di Erding in Baviera e il centro di smistamento merci di Willich in Renania Settentrionale-Vestfalia. Il provvedimento riguarda aree distribuite sull’intero territorio federale: in Baviera resteranno operative due caserme e i già citati due aeroporti; in Renania Settentrionale-Vestfalia, Renania-Palatinato e Schleswig-Holstein alcune sedi non saranno più riconvertite; in Bassa Sassonia e in Baden-Württemberg è stata annullata la trasformazione prevista per una caserma in ciascuna delle due regioni. Tutte le strutture comprese nell’elenco – conclude il ministero della Difesa – saranno conservate per assicurare una disponibilità immediata nel caso di un rafforzamento improvviso delle esigenze militari.

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