A sinistra, in crisi ormai anche depressiva e non solo politica per la tenuta sondaggistica a livello nazionale, ed elettorale in sede locale, del governo di Giorgia Meloni, pur alle prese con la scadenza generalmente difficile e impopolare della manovra finanziaria di fine anno collegata al bilancio, si fanno avanti col panico. E lanciano, attraverso Domani, il giornale del sempre vigile ingegnere Carlo De Benedetti, la “pazza idea” del centrodestra di mandare al Quirinale fra cinque anni, alla scadenza del secondo mandato di Sergio Mattarella, l’ancora premier confermata nelle elezioni del 2027, e insediare a Palazzo Chigi l’attuale ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Ma considerandolo più in tecnico che un leghista. Un’idea tanto pazza, ripeto, che starebbero impazzendo, appunto, anche nel centrodestra, dove non mancano ambizioni di altri, per quanto non ancora confessate, tanto alla Presidenza della Repubblica quanto alla Presidenza del Consiglio.
I due, Meloni e Giorgetti, uniti proprio in questi giorni nel difendere i conti dello Stato dalle critiche e dall’assalto delle opposizioni, ma anche di parti più o meno consistenti della stessa maggioranza, sono ormai per Giorgia Merlo di Domani una coppia politica consolidata. E temuta. “I due si sentono, si fidano l’una dell’altro si stimano”, ha scritto la cronista. Che per fortuna si è fermata qui. Non è andata oltre prospettandone l’innamoramento. La Meloni peraltro, si sa, è anche una singola sentimentalmente dopo la rottura abbastanza clamorosa col compagno, padre della figlia Ginevra. Giorgetti risulta ancora felicemente sposato, e padre di una figlia pure lui, ma tutto -si sa- potrebbe accadere. Anche un’altra cosa “pazza”.
Siamo ormai, ripeto, alla follia ammessa dalla stessa giornalista in un lungo articolo fortunatamente scampato alla tentazione di qualcuno di sistemarlo come spalla o apertura, come si dice in gergo tipografico, della prima pagina del giornale debenedettiano. E’ finito in prima pagina lo stesso, ma in basso a sinistra, con un richiamo visibile ma non troppo.






