Ieri Stati Uniti e Cina hanno annunciato un’importante bozza di accordo commerciale, raggiunta durante i negoziati svoltisi a margine del summit dell’ASEAN a Kuala Lumpur, in Malesia.
L’intesa preliminare tra le due superpotenze economiche mira a evitare l’escalation delle tensioni commerciali, con misure che includono la sospensione di nuove tariffe punitive, il rinvio dei controlli cinesi sulle esportazioni di terre rare e la ripresa degli acquisti cinesi di soia americana.
L’accordo, che sarà discusso dai leader Trump e Xi giovedì in Corea del Sud, include anche una soluzione per la questione di TikTok negli Usa.
CHI SONO I NEGOZIATORI DI USA E CINA
I principali artefici di questa bozza di accordo sono stati i negoziatori di alto livello di entrambe le nazioni.
Per gli Stati Uniti, il Segretario del Tesoro Scott Bessent e il Rappresentante per il Commercio Jamieson Greer hanno guidato i colloqui, mentre la delegazione cinese è stata capeggiata dal Vice Premier He Lifeng e dal negoziatore commerciale Li Chenggang.
Come scrive il New York Times, Li ha descritto i negoziati come “candidi e approfonditi”, sottolineando un “consenso preliminare” raggiunto dopo intense consultazioni.
Bessent, in un’intervista a CBS riportata dall’Associated Press, ha definito il quadro negoziale “molto positivo” e ha evidenziato il ruolo cruciale della minaccia di Trump di imporre tariffe del 100% sui prodotti cinesi, che ha dato agli Stati Uniti un forte potere contrattuale, come confermato anche dal Financial Times.
Sul fronte politico, i presidenti Trump e Xi Jinping saranno i protagonisti finali, chiamati a ratificare l’accordo durante il loro incontro all’Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC) in Corea del Sud, come riportato da Reuters.
DOVE SI STA SVOLGENDO IL VERTICE
I negoziati si sono svolti a Kuala Lumpur, Malesia, durante il summit annuale dell’Association of Southeast Asian Nations (ASEAN), un’occasione strategica per entrambe le parti.
Come sottolinea l’Associated Press, Trump è arrivato in Malesia domenica per il primo stop di un tour asiatico di cinque giorni, che culminerà con l’incontro giovedì con Xi Jinping a Gyeongju, in Corea del Sud.
La scelta di Kuala Lumpur non è casuale: il summit ASEAN ha offerto un contesto neutrale per affrontare le tensioni commerciali, con Trump che ha colto l’opportunità per rafforzare la sua immagine di “deal maker” internazionale, come evidenziato dall’Associated Press.
Durante il fine settimana, sono stati siglati anche accordi commerciali con Malesia, Cambogia, Thailandia e Vietnam, segno di una strategia statunitense volta a diversificare le relazioni commerciali in Asia, come riportato da Bloomberg.
QUALI SONO I TERMINI FINORA NOTI DELL’ACCORDO PRELIMINARE TRA USA E CINA
L’accordo preliminare copre diverse questioni cruciali. In primo luogo, come scrive Reuters, entrambe le parti hanno concordato di sospendere l’imposizione di nuove tariffe punitive.
Trump aveva minacciato tariffe del 100% sui prodotti cinesi a partire dal 1° novembre, in risposta ai controlli cinesi sulle esportazioni di terre rare, ma Bessent ha dichiarato a CBS che tali minacce sono “effettivamente fuori dal tavolo”.
In cambio, la Cina ritarderà di un anno l’implementazione del suo regime di licenze per l’esportazione di terre rare, materiali essenziali per tecnologie avanzate come semiconduttori, veicoli elettrici e armamenti, come riportato dal Financial Times.
Un altro punto chiave è la ripresa degli acquisti cinesi di soia americana. Come sottolinea il Guardian, la Cina, principale acquirente mondiale di soia, aveva interrotto gli ordini dagli Stati Uniti a settembre, favorendo Brasile e Argentina, causando gravi perdite agli agricoltori americani.
Bessent, in un’intervista ad ABC riportata da Reuters, ha assicurato che gli agricoltori “si sentiranno molto soddisfatti” per la ripresa degli acquisti, che dovrebbe coprire questa stagione e quelle future.
Inoltre, come riporta il New York Times, i negoziati hanno affrontato la questione delle tariffe legate al fentanyl, con gli Stati Uniti che hanno imposto un dazio del 20% per spingere la Cina a bloccare l’esportazione di precursori chimici per la droga.
Li Chenggang, citato da Bloomberg, ha suggerito che la Cina potrebbe adottare misure concrete per affrontare il problema, aprendo la strada a una possibile riduzione di questa tariffa.
Infine, sono stati discussi i dazi sui porti americani per le navi cinesi e le contromisure cinesi sulle navi americane, con l’obiettivo di trovare una soluzione equilibrata, come indicato dal New York Times.
IL DOSSIER TIKTOK
Un aspetto significativo dell’accordo riguarda la piattaforma TikTok. Come scrive il Guardian, Scott Bessent ha annunciato che è stato raggiunto un “accordo finale” per trasferire la gestione di TikTok negli Stati Uniti a nuovi proprietari americani, con dettagli da finalizzare durante l’incontro tra Trump e Xi.
Secondo quanto riportato da BBC, l’accordo prevede che aziende americane controllino l’algoritmo di TikTok e che sei dei sette membri del consiglio di amministrazione siano americani, con una partecipazione di ByteDance e investitori cinesi inferiore al 20%.
Il valore stimato della transazione è di 14 miliardi di dollari, come indicato dal Guardian.
Trump, che in passato aveva minacciato di bandire TikTok per motivi di sicurezza nazionale, ha prorogato per quattro volte la scadenza per la vendita, l’ultima fissata a dicembre di quest’anno, come riportato da BBC.
Bessent, in un’intervista a CBS citata dal Guardian, ha confermato che i negoziati a Madrid avevano già portato a un’intesa, con la Cina che ha accettato di approvare il trasferimento.
Questo sviluppo rappresenta una vittoria politica per Trump, che ha utilizzato TikTok per attrarre il sostegno dei giovani americani durante la campagna elettorale del 2024, come evidenziato da BBC.
LE IMPLICAZIONI GLOBALI DELL’INTESA PRELIMINARE
L’accordo preliminare ha generato un’ondata di ottimismo nei mercati globali. Come scrive Bloomberg, lunedì l’indice Hang Seng China Enterprises è salito dell’1,3%, mentre l’MSCI AC Asia Pacific Index ha raggiunto un record.
Valute sensibili al rischio, come il dollaro australiano e neozelandese, si sono rafforzate, mentre i rendimenti dei titoli di Stato cinesi a 10 anni sono aumentati leggermente, segno di una minore domanda di attivi rifugio.
Tuttavia, come avverte Bloomberg, “se l’accordo porterà un sollievo duraturo ai mercati è meno chiaro”, poiché la rivalità tra le due superpotenze potrebbe riemergere.
Il quotidiano di regime People’s Daily, citato da Bloomberg, ha sottolineato l’importanza di preservare i risultati raggiunti, definendo i negoziati una prova della capacità di Stati Uniti e Cina di gestire le loro divergenze.
Sul fronte geopolitico, l’incontro tra Trump e Xi sarà l’occasione per discutere non solo di commercio, ma anche di questioni come Taiwan e il conflitto in Ucraina, come riportato da Reuters.
Trump ha espresso l’intenzione di coinvolgere la Cina per affrontare la guerra in Ucraina, mentre la questione di Taiwan rimane un punto di tensione, come evidenziato da Bloomberg.
GLI SCENARI
Nonostante l’ottimismo, entrambe le parti hanno mantenuto un tono cauto.
Li Chenggang, citato da Reuters, ha sottolineato che l’accordo richiede l’approvazione interna di entrambe le nazioni, evidenziando la fermezza della Cina nel difendere i propri interessi.
Bessent, parlando a NBC come riportato da Reuters, ha ribadito che l’intesa rappresenta un “quadro molto sostanziale”, ma il successo dipenderà dalla volontà dei leader di finalizzarlo.
Come scrive il Financial Times, l’estensione della tregua tariffaria oltre il 10 novembre potrebbe fornire “grande stabilità” all’economia globale, ma la storia recente di escalation e rappresaglie suggerisce che la rivalità tra Stati Uniti e Cina potrebbe riprendere in futuro, come sottolineato da Ting Lu di Nomura Holdings in un commento riportato da Bloomberg.






