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L’Europa è la principale perdente nelle guerre sui minerali rari tra Usa e Cina

L’Europa è dipendente dai servizi digitali americani e dai minerali raffinati cinesi. L'articolo del Financial Times tratto dalla rassegna stampa di Liturri.

(Financial Times Europe, Misha Glenny, 18 ottobre 2025)

L’articolo in breve

  • Le guerre tecnologiche USA-Cina sui minerali rari, come i controlli cinesi su 12 terre rare per “sicurezza nazionale”, colpiscono l’Europa, dipendente dalla Cina per il 90% della raffinazione di minerali critici per difesa e transizione verde.
  • Durante la Guerra Fredda, gli USA bloccarono l’export tech all’URSS accelerandone il collasso; oggi, restrizioni USA su chip e cinesi su terre rare (es. disprosio, terbio) amplificano tensioni in droni, missili e batterie EV.
  • L’Europa, pioniera in solare, eolico e EV, è vulnerabile: investimenti minimi in high-tech rispetto a USA e Cina, e resistenza politica allo sfruttamento di risorse interne, la rendono supplicante verso entrambi i giganti.

Cinque citazioni chiave

1. Sulle restrizioni cinesi e il contesto geopolitico, l’articolo descrive la mossa di Pechino:

“La scorsa settimana, Pechino ha esteso i controlli a 12 delle 17 terre rare, affermando che ciò ‘serve a salvaguardare gli interessi di sicurezza nazionale’. In 30 anni, la Cina è diventata leader mondiale nella raffinazione di quasi tutti i 54 minerali critici per l’industria USA, inclusa la difesa.”

2. Sul precedente della Guerra Fredda, Glenny paragona le strategie:

“Negli ultimi tre anni, le amministrazioni USA hanno seguito una strategia simile contro la Cina, limitando l’export di microchip di alta gamma e delle macchine che li producono. La Cina può contrattaccare imponendo controlli sulle terre rare e sulla tecnologia di raffinazione mineraria.”

3. Sull’impatto nel conflitto Iran-Israele, l’articolo quantifica l’uso di terre rare:

“Nella prima settimana del conflitto Iran-Israele a giugno, circa 800 missili sono stati scambiati. Ognuno conteneva da 2 a 20 kg di elementi di terre rare, inclusi disprosio e terbio, ora soggetti a controlli cinesi. Ciò significa da 1,6 a 16 tonnellate vaporizzate in sette giorni.”

4. Sulla dipendenza ucraina e cinese, Glenny evidenzia la vulnerabilità:

“Le straordinarie performance recenti dell’Ucraina nella guerra dei droni contro l’invasione russa dipendono quasi interamente da elettronica e magneti importati dalla Cina. Pechino processa i minerali quasi il 30% più a buon mercato dei rivali.”

5. Sul ruolo perdente dell’Europa, l’articolo conclude sul dilemma continentale:

“L’Europa è la principale perdente: dipendente dai servizi digitali USA e dalla raffinazione mineraria cinese, con investimenti ridicoli in high-tech rispetto ai trilioni di USA e Cina. Senza mobilitare gli stati membri, l’UE diventerà supplicante permanente verso entrambi.

(Estratto dal blog di Giuseppe Liturri)

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