Sono passati ormai otto anni dal fallimento del costruttore di airbag Takata per colpa del vizio occulto che rende potenzialmente mortali i suoi dispositivi che avrebbero dovuto proteggere e non mettere in pericolo guidatori e passeggeri delle auto e in Europa si è ancora a “caccia” dei modelli che potrebbero montarli: Stellantis ha annunciato l’avvio di un richiamo preventivo sui modelli Opel prodotti tra il 2002 e il 2018.
LA FRANCIA HA DICHIARATO GUERRA AGLI AIRBAG NIPPONICI
Succede in Francia, dove questa estate si è mosso persino il governo per costringere al richiamo di tutte le vetture che dovessero ancora montare i dispositivi originali dopo che una donna di 37 anni ha perso la vita a bordo di una C3 del 2014 in seguito all’esplosione del dispositivo montato sulla propria autovettura.
Il ministro dei Trasporti aveva infatti ordinato a Citroën di ritirare tutte le C3 e DS3 dalla circolazione per un totale di 441 mila vetture. Un numero esorbitante per Stellantis, ma per il governo d’Oltralpe è inammissibile che, nonostante si conoscano i profili di rischio legati ai dispositivi potenzialmente difettosi usati da Takata, i suoi airbag potenzialmente letali circolino ancora in Francia.
STELLANTIS RICHIAMA MIGLIAIA DI OPEL CON AIRBAG TAKATA
Ora scrive la stampa d’Oltralpe toccherà invece a 46.370 veicoli col marchio tedesco Opel prodotti tra il 2002 e il 2018: la campagna di richiamo di Stellantis prevede la necessità di recarsi nelle officine autorizzate per la sostituzione dell’airbag Takata lato guida.
“Stellantis esorta vivamente tutti i proprietari dei veicoli interessati a prendere sul serio la questione e a seguire le istruzioni”, afferma il gruppo in una nota ripresa dai media. Lo stop drive riguarderà i proprietari delle Opel Signum (2002), Vectra C (2002): 4 porte, 5 porte e station wagon, Astra H (2004): 3, 4, 5 porte, station wagon e furgone, Astra H TwinTop (2004), Meriva A (2007), Astra J (2010): 3, 4, 5 porte e station wagon, Astra J GTC (2010), Zafira (2010), Mokka A (2012) e Cascada del 2013.
E IN ITALIA?
Nel nostro Paese la questione è finita in carte bollate: lo scorso aprile il Tribunale di Torino ha ammesso la class action promossa da Altroconsumo contro Stellantis e Psa per “chiedere giustizia in una vicenda che ha coinvolto oltre 170mila automobilisti italiani che non hanno potuto usare l’auto e che non hanno avuto la possibilità di cambiare rapidamente l’airbag a causa delle inefficienze della casa automobilistica”, l’accusa dell’associazione a difesa dei consumatori. E il 25 luglio la Corte d’Appello di Torino ha rigettato il reclamo di Stellantis contro l’ammissione dell’azione.