Le prime mosse di Antonio Filosa, nuovo Ceo di Stellantis, non stanno piacendo troppo ai sindacati francesi. E non solo perché ha decretato lo stop provvisorio a partire da oggi, lunedì 13, al 31 ottobre dello stabilimento di Poissy, vicino a Parigi, che peraltro – sottolineano i rappresentanti dei lavoratori d’Oltralpe – non ha nemmeno un piano industriale ben delineato per il dopo-Opel Mokka. Bersaglio delle critiche pure le nuove nomine di manager che ricopriranno incarichi apicali: troppi veterani di Fca, troppi pochi a rappresentare Psa.
DILUITA PSA A FAVORE DI FCA?
Lo stesso Filosa è visto in Francia come veterano della Fiat Chrysler, con l’aggravante di essere nato in Italia. Il fatto che per attuare il rilancio del Gruppo, lasciato in una situazione di grave crisi dal suo predecessore, Carlos Tavares, stia rivoluzionando i team dirigenziali reclutando diversi colleghi con cui ha lavorato per anni nella Fiat Chrysler di marchionniana memoria, tra cui il nuovo responsabile della regione Europa Emanuele Cappellano, è motivo di fibrillazione in Francia, come fa notare uno dei principali portali europei del settore, Automotive News, sottolineando come durante il mandato del top manager portoghese il consiglio di amministrazione “potesse contare su un numero maggiore di uomini della Psa”.
LA FRANCIA TEME DI FINIRE COME L’ITALIA?
Finché tagli e giorni di cassa integrazione si concentravano sugli stabilimenti italiani, la cui produzione è oramai al lumicino (secondo i numeri di Fim-Cisl nei primi nove mesi del 2025 sono stati realizzati appena 265.490 veicoli, in calo del 31,5% rispetto allo stesso periodo del 2024) andava bene, ma ora con Filosa, il cui scopo principale è salvare le sorti del Gruppo, la spending review rischia di doverla pagare pure la Francia.
Qualche avvisaglia si è già vista: oltre allo stop di Poissy che ha scandalizzato i rappresentanti d’Oltralpe in quanto “non s’era mai visto prima”, Stellantis in Francia ha abbandonato la joint venture per veicoli a idrogeno con Michelin e Forvia. Troppo per il sindacato CFE-CGC che parla apertamente di una rappresentanza francese “marginalizzata“.
STELLANTIS POTREBBE SEPARARSI DA MARCHI FRANCESI?
Il vero timore risiede nella consapevolezza che Stellantis possa cedere o chiudere diversi suoi marchi storici nel portafogli per risollevarsi. Una mossa suggerita da più parti: sono numerosi gli analisti che da tempo fanno notare come più scuderie occupino i medesimi segmenti, facendosi concorrenza interna o che semplicemente siano già da anni abbandonati a loro stessi, rappresentando solo una spesa.
Finora la convinzione comune era che la scure si sarebbe eventualmente abbattuta sui marchi italiani (non si contano le notizie, infondate, che danno Maserati in vendita e il medesimo destino potrebbe toccare pure a Lancia, lontana dai fasti passati). Ma adesso c’è il rischio che la nuova dirigenza ‘osi’ toccare l’eredità francese di Psa, a iniziare dal marchio Ds che non ha mai corso come sperato.