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Google prova a infilare l’Ai ovunque in barba all’Antitrust Usa?

Non solo YouTube, Gmail e GMaps: adesso nei sandwich imbottiti Android il colosso di Mountain View inserisce pure la sua Ai Gemini. Ma in questo modo abusa della propria posizione? I legali di Google dicono di no. E sul fronte laptop e PC ci sarebbe già Microsoft che lega Windows a Copilot...

Dopo aver scongiurato rischi maggiori, Google torna alla carica e prova a utilizzare le medesime strategie commerciali utilizzate finora per spingere la propria AI; strategie che nel recente passato hanno fatto aggrottare le sopracciglia all’Antitrust americana.

LO SCAMPATO PERICOLO ANTITRUST RINGALLUZZISCE GOOGLE?

Probabilmente rassicurata dal fatto che non sia unanime il pensiero giuridico sulla sua attività da monopolista, dato che a inizio settembre un giudice federale ha rigettato la richiesta del governo di ordinare al gigante tecnologico la vendita del suo browser Chrome salvando anche gli accordi in essere che le consentono di portare il suo browser su device Apple, ora secondo Bloomberg Mountain View starebbe aggiornando i soliti sandwich imbottiti con software aggiuntivi da veicolare ai quattro venti per avvantaggiare la propria Ai.

I NUOVI SANDWICH DI GOOGLE HANNO GEMINI IN MEZZO

La strategia dunque è sempre quella contro la quale, al di qua dell’oceano, per anni si è battuta la Commissione europea quando ad attuarla era soprattutto Microsoft: inserire programmi non richiesti a corollario del proprio sistema operativo. Tra questi pure Gemini.

Starà con ogni probabilità nuovamente al giudice Amit Mehta chiarire se tale condotta sia o meno monopolistica e, in caso affermativo, suggerire possibili rimedi, ma da Mountain View si argomenta che con l’Intelligenza artificiale si sia davanti a praterie vergini ancora tutte da colonizzare, una fase pionieristica del mercato che non può di per sé avere per il momento aziende capaci di esercitare abusi della propria posizione dominante.

LA BASE INSTALLATA

Tutto ciò naturalmente tacendo il fatto che, se nei dispositivi portatili Android (presto anche sui PC che monteranno quel sistema operativo ChromeOs destinato a fondersi col kernel Android) si installano già diversi software non richiesti dall’utente in via diretta sarà possibile farli conoscere a una base maggiore rispetto a chi non gode di vantaggi simili.

MICROSOFT FA ANCORA SCUOLA

La sicurezza di Google potrebbe non essere basata solo sull’ultimo intervento giuridico a proprio favore che l’ha salvata dall’ipotesi spezzatino (vendere Chrome e altri servizi) ma anche dal fatto che proprio Microsoft abbia iniziato a integrare nei suoi sistemi operativi Windows la sua Ai Copilot, rendendo gli algoritmi intelligenti un pacchetto indivisibile rispetto al resto dell’offerta. E Microsoft, come si ricordava, nel settore ha sempre fatto scuola.

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