Banco Bpm e Credit Agricole Italia? I dilemmi di un’operazione che deve coniugare gli interessi dei francesi con quelli del governo italiano.
LE MIRE DI CREDIT AGRICOLE SU BANCO BPM
Che convenienza hanno i francesi a vedere la loro ramificazione in Italia, Credit Agricole Italia, assorbita da Banco Bpm in un’entità unica? Non molta, a meno che Credit Agricole non risulti (ad esempio, se l’operazione verrà congegnata tramite scambio di azioni) come socio principale della nuova entità, quantomeno in grado di esercitare una certa influenza, sì che il gioco valga la candela. 30%, 35%?
GLI INTRECCI POTENZIALI FRA CREDIT AGRICOLE E BANCO BPM
Al netto dei problemi di eventuali opa obbligatorie (esistono esenzioni), il punto è che saremmo vicini ad un controllo di fatto che può fare storcere il naso al governo italiano – o dovrebbe, se questo fosse coerente. Anche perché se da un lato può sembrare che sia Banco Bpm ad assorbire Credit Agricole Italia, dall’altro tutto si gioca sulla partecipazione che avranno i francesi in Banco Bpm con in pancia Credit Agricole Italia. Fusione e/o controllo di fatto fanno scattare la notifica GP.
COSA FARA’ IL GOVERNO?
Come si è già detto, il governo sarebbe a questo punto costretto a prendere una decisione non facile: come si può infatti ostacolare in modo assertivo una banca italiana come UniCredit e aprire le porte ad un istituto francese come Credit Agricole? Lascerebbe increduli i più e cozzerebbe con certe narrazioni nazionali. E non credo sia sufficiente l’alibi della presenza in Russia di UniCredit o le rassicurazioni di una fusione a pari tra due banche basate in Italia (Banco Bpm e Credit Agricole Italia) o la suggestione circa le affinità tra l’approccio di Banco Bpm verso i territori e quello di Credit Agricole.
Il minimo è che vengano riproposte le prescrizioni sul rapporto tra depositi/impieghi, portafoglio di project finance e titoli di Anima. Alle parti andrebbero bene? Sarebbero impegni già assunti in sede negoziale?
IL PESO DEL GOLDEN POWER
La sensazione è che, salvo il governo non voglia cadere in cortocircuiti politici, ormai Banco Bpm-Anima siano bollate dal timbro Golden Power (avallato dai giudici): ossia che chiunque voglia prenderne il controllo, o qualsiasi progetto di integrazione, dovrà tenere conto dei vincoli posti dalle famose e controverse prescrizioni di aprile 2025 su UniCredit. Sicurezza economica, risparmio italiano e impieghi verso famiglie e imprese italiane.
Nella cornice di un nodo di difficile soluzione: coniugare le pretese dei francesi, che vorrebbero avere senz’altro voce in capitolo nella nuova entità, con la salvaguardia della “italianità”, che questo governo dovrebbe tutelare per rimanere coerente al vaso di pandora aperto.