Skip to content

grokpedia

Vi presento Grokipedia (la Wikipedia muskiana)

Il magnate sudafricano recupera un suo vecchio pallino: l'ostilità a Wikipedia. Musk annuncia via X di essere al lavoro su di una versione realmente super partes della piattaforma che raccoglie lo scibile umano: Grokipedia.

Il sogno dell’uomo su Marte, o sparato in tubi che lo portino quasi istantaneamente da una città all’altra o con chip innestati nel cervello che gli permettano di riacquistare funzioni cerebrali andate perdute non basta evidentemente più a Elon Musk che, benché impegnato in tutti questi fronti – sarebbero persino assai più numerosi, considerate le grane dell’ultimo periodo di Tesla – ora vuole anche lanciare Grokipedia, ovvero la versione dei fatti letta e approvata dall’uomo più ricco del mondo.

MUSK TORNA ALL’ASSALTO DI WIKIPEDIA

Non è la prima volta che l’uomo che guida Xai, SpaceX, X, Neuralink, The Boring Company e appunto Tesla mette nel proprio mirino Wikipedia. Anzi, l’enciclopedia del web è una sua ossessione ricorrente. Il 24 dicembre del 2024 l’account X di DogeDesigner aveva pubblicato un post che ricordava una vecchia promessa di Musk: “Una volta Elon Musk ha offerto un miliardo di dollari a Wikipedia per cambiare il suo nome in Dickipedia”.

Inutile dire che “dick”, nello slang americano, si riferisce in modo offensivo ai digitali maschili. Elon Musk – che nonostante tutti i sogni di cui sopra ha sempre molto tempo da dedicare alle amene conversazioni sul social di sua proprietà – aveva commentato il post di DogeDesigner in tal modo: “Vero. L’offerta è ancora valida”. Quindi aveva invitato i suoi follower a controllare che fine facessero le donazioni inviate a Wikipedia.

Qualche mese prima un nuovo assalto all’enciclopedia digitale da parte dell’egoarca multimilionario: “Wikipedia è controllata da attivisti di estrema sinistra. Le persone dovrebbero smettere di donare”. Infatti, oltre a definire il portale Dickipedia, Musk lo ha chiamato talvolta anche Wokepedia, dal momento che porterebbe avanti la tanto odiata “ideologia woke”.

GROKIPEDIA VS WIKIPEDIA

Le bordate, parecchio intense nel 2024, sembravano essersi placate nel nuovo anno. Sarà che nel mentre Musk aveva dovuto inserire nella sua agenda già piuttosto piena pure l’incarico governativo che Donald Trump gli aveva confezionato su misura per ricompensarlo dei 250 milioni di dollari donati in campagna elettorale. Si erano invece intensificate quelle provenienti da testate e account vicini all’ideologia Maga – Make America Great Again.

Da parte sua il fondatore di Wikimedia, Jimmy Wales, in una riunione all’inizio del 2025 aveva confermato di “tenere d’occhio le crescenti critiche da parte di Elon Musk e altre figure” e di ritenere che questi attacchi “siano qualcosa che” la piattaforma presto o tardi avrebbe dovuto “affrontare”.

Le medesime preoccupazioni erano state espresse nello stesso periodo dalla Amministratrice delegata della Wikimedia Foundation, Maryana Iskander, raccontando che la fondazione “sta assistendo a un grande aumento delle minacce, sia normative che legali, in tutto il mondo. Stiamo tutti cercando di capire cosa sta succedendo, non solo negli Stati Uniti: il meglio che possiamo fare è monitorare la situazione, ascoltare il nostro personale e cercare di capire cosa è necessario fare”.

GROK NON LEGGE WIKIPEDIA?

Nessuno poteva certo immaginare che l’ultima bordata sarebbe arrivata sottoforma di un sito analogo ma opposto per contenuti, annunciato dallo stesso Musk: “Stiamo costruendo Grokipedia. Sarà un enorme miglioramento”. All’ex startupper non è mai andato giù il fatto che “Wikipedia appare spesso per prima nei risultati di ricerca di Google e ora è una fonte attendibile per l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale. Questo è un problema enorme”. Quest’ultima frase aveva subito fatto pensare che gli ingegneri al lavoro sull’Intelligenza artificiale di xAi fossero intervenuti sull’algoritmo per escludere Wikipedia dalle fonti cui abbeverarsi. E, date alcune stravaganti risposte di Grok, potrebbe essere così.

Lo stesso Grok, se interpellato sull’affidabilità di Wikipedia, ne prende immediatamente le distanze, anche se lo fa con tatto e garbo, impalcando un ragionamento solido e ben costruito basato sul buon senso: l’algoritmo insomma invita a leggere quanto fornito con senso critico. Che da taluni potrebbe essere però inteso come un invito alla dietrologia portata agli eccessi: il che fa il paio con le nuove regole più permissive adottate dal social da quando è passato da Twitter a X, ovvero da quando è diventato proprietà di Musk, finendo per riammettere terrapiattisti e novax un tempo silenziati dalla comunità digitale.

Quel che è certo è che la conoscenza umana non è una startup, che può arrivare alle stelle o molto più probabilmente fallire clamorosamente senza che nessuno si faccia davvero male (a eccezione di chi vi aveva investito). Riuscirà un imprenditore istrionico e dai giudizi affettati come Musk a gestire qualcosa di tanto delicato da richiedere una amministrazione il più possibile super partes? Probabilmente no, come sarebbe ingenuo ritenere possa farlo al posto degli esseri umani un algoritmo che viene spacciato per imparziale. Ma tutto questo non fermerà certo l’uomo più ricco del mondo.

 

Torna su