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Dazi sull’acciaio, ecco cosa farà la Commissione Ue

La Commissione europea viene incontro ai produttori siderurgici: stando alle anticipazioni, ha intenzione di dimezzare le quote di importazione di acciaio nell'Unione e di alzare i dazi al 50 per cento. Accordo con gli Usa (e contro la Cina) in vista?

Come anticipato dall’agenzia Reuters, la Commissione europea proporrà di dimezzare le quote di importazione di acciaio nell’Unione e di alzare al 50 per cento i dazi sui volumi eccedenti, allineandosi così all’aliquota delle tariffe imposte dagli Stati Uniti e dal Canada.

Queste misure faranno parte di un più ampio pacchetto dedicato all’industria siderurgica che verrà presentato tra una settimana, il 7 ottobre.

LE PRESSIONI DI EUROFER E LA SITUAZIONE DEL MERCATO EUROPEO DELL’ACCIAIO

Henrik Adam, presidente di Eurofer, l’associazione dell’industria siderurgica europea, e vicepresidente di Tata Steel, ha rivelato alla stampa che la Commissione – nella persona del commissario per l’Industria Stéphane Séjourné – ha recepito le richieste del settore; non ha fornito, tuttavia, ulteriori dettagli.

Nei mesi scorsi Eurofer aveva detto di prevedere che il consumo di acciaio nell’Unione europea sarebbe diminuito dello 0,9 per cento nel 2025: sarebbe il quarto anno consecutivo di recessione della domanda. D’altra parte, le importazioni stanno crescendo – è una conseguenza delle barriere tariffarie alzate dagli Stati Uniti, che hanno provocato un riorientamento dei flussi commerciali -; di conseguenza, il surplus di offerta sta deprimendo i prezzi e intaccando la redditività delle acciaierie locali.

IL SISTEMA DELLE QUOTE E LE RICHIESTE DELL’INDUSTRIA SIDERURGICA

L’Unione europea ha introdotto nel 2016 delle misure di salvaguardia per il settore siderurgico che prevedono l’applicazione di un dazio del 25 per cento sulle importazioni di acciaio al di sopra di una certa quota. Misure che, però, scadranno l’anno prossimo.

I produttori di questa lega chiedono alla Commissione di dimezzare le quote massime di importazione e di portare i dazi sulle quantità eccedenti dal 25 al 50 per cento. Richieste che, pare, Bruxelles ha accolto.

IL PROBLEMA DELLA SOVRACCAPACITÀ PRODUTTIVA E DEI DAZI

In un non-paper firmato da undici paesi dell’Unione, tra cui l’Italia, e inoltrato alla Commissione lo scorso luglio, veniva spiegato che l’industria siderurgica europea è in difficoltà per via della “crescente sovraccapacità produttiva” di acciaio nel mondo, che fa scendere i prezzi di vendita e abbatte i margini di profitto. Secondo l’Ocse, questa sovraccapacità raggiungerà i 721 milioni di tonnellate nel 2027. La principale responsabile della situazione è la Cina – la maggiore produttrice ed esportatrice di acciaio al mondo – con le sue politiche di aiuti pubblici agli stabilimenti siderurgici.

I COLLOQUI CON GLI STATI UNITI

A luglio il commissario per il Commercio Maros Sefcovic aveva fatto sapere che l’Unione europea e gli Stati Uniti avrebbero formato un’alleanza per contrastare la concorrenza dell’acciaio cinese sussidiato proprio attraverso un meccanismo di quote di importazione. Questo meccanismo potrebbe sostituire i dazi americani sull’acciaio europeo, fissati al 50 per cento.

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