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Come i mercati scrutano le novità politiche in Giappone

Che cosa sta succedendo nella politica giapponese e come i mercati valutano gli scenari. Il punto di Anthony Willis, Investment Manager di Columbia Threadneedle Investments.

Questa settimana l’attenzione dei mercati si concentra sul Giappone, dove nel fine settimana si terranno le elezioni per la nuova leadership a seguito delle dimissioni del primo ministro Shigeru Ishiba, reduce da una doppia sconfitta elettorale alla Camera alta e alla Camera bassa. Il voto giunge in una fase cruciale per il Paese, caratterizzata da un’inflazione che si mantiene intorno al 3% – livelli che non si registravano da decenni – e da una Bank of Japan orientata a proseguire il ciclo di rialzo dei tassi. Nonostante l’impatto dei dazi statunitensi e l’aggiustamento salariale in corso, l’economia giapponese conferma una buona resilienza

I candidati principali sono Sanae Takaichi, che in caso di vittoria diventerebbe la prima premier donna della storia giapponese, e Shinjiro Koizumi, attuale ministro dell’Agricoltura e figlio dell’ex primo ministro Junichiro Koizumi (2001-2006), figura ancora molto popolare. Koizumi appare lievemente favorito, ma la competizione resta aperta.

Sul piano dei mercati, una vittoria di Takaichi potrebbe introdurre maggiore volatilità: il suo programma, orientato a un incremento della spesa pubblica, potrebbe sollevare interrogativi alla luce di un debito pubblico già superiore al 260% del PIL. Va tuttavia ricordato che la gran parte di questo debito è detenuta da investitori domestici, circostanza che attenua i rischi di instabilità finanziaria rispetto a Paesi più esposti al finanziamento estero, come ha osservato l’ex governatore della Bank of England Mark Carney. Takaichi ha inoltre definito “inopportuno” un ulteriore rialzo dei tassi, posizione in potenziale contrasto con l’attuale orientamento restrittivo della BoJ, che potrebbe comunque procedere con un incremento oltre l’attuale 0,5% – massimo da 18 anni.

Un eventuale successo di Koizumi garantirebbe probabilmente alla Banca centrale maggiore flessibilità, consentendo di rinviare il prossimo rialzo a fine mese. Resta l’incognita parlamentare: privo della maggioranza assoluta, il Partito Liberal Democratico dovrà stringere alleanze, sebbene in passato simili convergenze siano state raggiunte senza difficoltà.

Dal punto di vista degli investimenti, il nostro approccio sul mercato giapponese è divenuto più costruttivo. Nelle strategie multi-asset abbiamo incrementato le posizioni verso un peso neutrale, sostenuti da fondamentali solidi, dalla prospettiva di una crescita superiore all’1% nel 2025 e da fattori strutturali quali riforme societarie, guidance sugli utili favorevole e un numero crescente di buyback azionari. Continueremo a monitorare con attenzione l’evoluzione politica del fine settimana, pronti ad adeguare il posizionamento qualora si delineassero scenari differenti.

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