Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre un gruppo hacker aveva attaccato il sistema informatico di Jaguar Land Rover costringendo gli esperti del costruttore automobilistico a disattivare parte della propria infrastruttura IT. Le prime notizie avevano riferito della paralisi delle attività nello stabilimento di Solihull, dove nascono modelli chiave per il marchio britannico nelle mani degli indiani di Tata come Range Rover e Range Rover Sport. A quanto pare, però, i fuoristrada britannici non sono ancora riusciti a tornare in carreggiata, restando impantanati nel blackout informatico.
JAGUAR LAND ROVER SI IMPANTANA PER COLPA DEGLI HACKER
A fare il punto è la ben nota testata Automotive News che descrive una situazione potenzialmente catastrofica per Jaguar Land Rover che rischia di ripercuotersi sulla prossima trimestrale: a seguito dell’attacco hacker, infatti, il gruppo avrebbe già visto sfumare 1 miliardo di sterline (1,36 miliardi di dollari) di fatturato a causa del prorogarsi del blocco informatico.
La paralisi al cervellone che gestisce la produzione e le spedizioni ha messo fuori uso non solo Solihull, ma pure l’altro cruciale impianto britannico di Halewood come pure la fabbrica di motori di Wolverhampton. E non sarebbe finita qui perché il blackout inglese si è ripercosso a catena sull’impossibilità di procedere negli hub che il Gruppo ha in Slovacchia, Cina e India. E il costruttore è stato così costretto a chiedere alla gran parte dei 33.000 dipendenti di restare a casa dato che le linee sono bloccate.
COLPITI ANCHE I FORNITORI
L’attacco hacker subito al sistema informatico di Jaguar Land Rover ha insomma conseguenze maggiori rispetto al preventivato, a tal punto che pure i fornitori della Casa britannica (da Evtec a WHS Plastics, passando per SurTec e OPmobility) hanno comunicato di avere temporaneamente licenziato o sospeso non meno di 6.000 dipendenti colpa del fatto che il loro cliente principale ha bloccato ogni commissione.
In tutto ciò, continuano comunque le vendite delle auto già assemblate e pronte, ma potrebbero sorgere problemi sul modo in cui saranno inventariate, dal momento che si procede al di fuori dei registri ufficiali conservati online. Ci sarebbero persino voci secondo le quali il costruttore avrebbe perso traccia di 40.000 auto destinate alle concessionarie, ma JLR ha negato: “Abbiamo piena visibilità e controllo dei veicoli grazie ai processi di tracciamento dalla fabbrica al mercato”.
QUANDO RIPARTE JAGUAR LAND ROVER?
Quel che è invece certo è che le attività non sembrano destinate a riprendere prima di mercoledì: “colleghi, fornitori e partner sono stati informati che abbiamo esteso l’attuale pausa nella nostra produzione fino al 24 settembre 2025” si legge in una nota, ma il ritorno all’operatività piena potrebbe non essere immediato almeno sul fronte dei sistemi informatici dato che l’azienda parla in merito – da ben tre settimane – della necessità di procedere con un “riavvio controllato delle operazioni globali, che richiederà tempo. Ci scusiamo molto per i continui disagi che l’attacco sta causando e continueremo a fornire aggiornamenti man mano che l’indagine procede”.
Un incidente significativo che fa comprendere la fragilità delle barriere anti hacker anche in multinazionali di peso come Jaguar Land Rover e che dovrebbe essere interpretato come un campanello d’allarme dagli altri concorrenti sul mercato che potrebbero incorrere in incidenti simili in un periodo nel quale la maggior parte dei marchi, specie quelli europei, è in forte crisi.