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Auto, anche Xiaomi ha un problema al sistema di assistenza alla guida

Xiaomi procederà col richiamo di quasi centodiciassettemila auto elettriche per sanare un vizio al pilota automatico di bordo. Lo scorso marzo tre giovani erano morti in Cina

Partenza con il botto per Xiaomi – marchio cinese finora conosciuto per tablet, smartphone e prodotti per la domotica – nel mondo delle quattro ruote, una accelerazione che ha permesso al fatturato del colosso asiatico di raggiungere i 2,44 miliardi di euro solo nel secondo trimestre del 2025, quando ha venduto 81.302 auto elettriche (era stato comunque calcolato che nel primo trimestre avesse perso 800 euro per ogni vettura consegnata). I numeri sono impressionanti, come lo sono anche quelli relativi al primo richiamo per sanare un vizio occulto emerso solo nell’ultimo periodo: interesserà infatti 116.887 Su7, la sua berlina alla spina.

COSA SAPPIAMO SUL RICHIAMO DI XIAOMI

Il costruttore cinese ha segnalato potenziali rischi per la sicurezza legati all’utilizzo del sistema di assistenza alla guida di Livello 2 in autostrada. Pare che, in determinate circostanze, quando l’assistenza alla guida è attiva, il sistema potrebbe non essere in grado di identificare, segnalare o rispondere in modo adeguato a “situazioni stradali insolite”.

Una criticità che potrebbe portare la tecnologia di bordo a non agire di conseguenza o a non farlo in modo reattivo, aumentando il rischio di collisione. Il problema riguarda le Xiaomi SU 7 Standard Edition prodotte tra il 6 febbraio 2024 e il 30 agosto 2025. E numeri alla mano si parla di un terzo delle vendite per il mercato cinese dal debutto a oggi.

UN SINISTRO MORTALE

La stampa cinese riporta anche di un sinistro mortale che avrebbe coinvolto tre giovani e sarebbe avvenuto proprio con la tecnologia di livello 2 attiva. Secondo quanto dichiarato da Xiaomi e ripreso da Car News China, il veicolo, una versione standard del SU7, viaggiava a 116 km/h in modalità di guida assistita intelligente quando si è avvicinato a un cantiere che restringeva la carreggiata.

Il sistema avrebbe rilevato l’ostacolo emettendo un avviso e iniziando a decelerare. Il conducente avrebbe quindi ripreso il controllo manuale provando a frenare e sterzare, ma alla fine si è scontrato con una struttura in cemento a una velocità stimata di 97 km/h. Sarebbe seguito un incendio e secondo le testimonianze dei presenti – versione che il produttore ha rigettato – le portiere dell’auto si sarebbero bloccate impedendo agli occupanti di fuggire.

NESSUN BISOGNO DI RECARSI IN OFFICINA

Non è dato sapere se proprio il sinistro in questione sia alla base del nuovo update. L’aspetto certo per i quasi centodiciassette mila proprietari interessati dal richiamo è che, dato che il vizio non riguarda parti meccaniche ma solo il software di bordo, non sarà necessario recarsi in officina: basterà scaricare una patch, ovvero un aggiornamento di sistema, che dovrebbe sanare il problema.

Comunque un intoppo per il costruttore cinese, già alle prese con la congestione alle proprie linee: la nuovissima Yu7 è stata prenotata da 200 mila utenti attraverso il sito ufficiale nei primi tre minuti dall’apertura ufficiale dei pre-order, diventati quasi 300 mila (per la precisione 289 mila) dopo 60 minuti, ma dopo un mese Xiaomi è riuscita a consegnare appena 6.024 unità di questo nuovo e atteso modello elettrico.

Una difficoltà che naturalmente riguarda anche il modello precedente: in tutto il costruttore asiatico dovrebbe evadere oltre 350.000 unità di ordinativi ma, secondo quanto riportato dai dati di luglio, finora Xiaomi avrebbe apposto la targa soltanto a 30.000 esemplari.

 

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