Pontida cuore dell’Occidente. Dalla Lega dei Comuni, che qui giurò contro l’invasore Federico Barbarossa, il lungo filo della storia, nell’immaginario collettivo dello storico raduno, porta alla riscossa dei “Liberi e forti”, come recita la grande scritta per l’edizione 2025. Da qui Matteo Salvini, dopo aver chiesto “un minuto di applausi” per Charlie Kirk, lancia la manifestazione “in una grande città, sabato 14 febbraio, il giorno degli innamorati, per una delle più grandi iniziative che si ricordi in difesa della libertà e civiltà occidentale”. Il leader della Lega, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, intervenendo dal palco di Pontida conclude: “Noi nell’amore crediamo sul serio, nell’amore per le nostre terre, che custodiscono i nostri ricordi, i ricordi dei nostri nonni, dei nostri genitori, dei nostri figli, abbiamo il dovere di rinnovare proteggere queste radici e questo legame”.
Pontida, cuore dell’Occidente per un giorno, mentre in Arizona Trump e gli Usa commossi e attoniti danno l’addio a Kirk, annunciando la riscossa. Dalla corna di Vercingetorige di bossiana memoria contro “Roma ladrona”, ovvero il sistema di potere centrale che ha soffocato le potenzialità del Nord e svilito nell’assistenzialismo quelle del Sud, al minuto di applausi cui Salvini invita il suo popolo per Kirk. Dopo aver ribadito: “Non un militare andrà a combattere e morire in Ucraina”.
Pontida detta ogni anno l’agenda della Lega, ma c’è un tema fisso attorno al quale il raduno si snoda: la “Libertà”. Tema che il vulcanico Salvini, l’uomo che ha salvato la Lega dalla sua estinzione, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti che ha portato il Ponte sullo Stretto al primo ok definitivo, declina quest’anno con il tragico insegnamento dell’assassinio del trentunenne conservatore, molto legato al presidente Usa. Dal palco per la prima volta parla, come ospite esterno, Daniele Capezzone, direttore editoriale di “Libero Quotidiano “, che nel suo nuovo libro “Trumpisti o Muskisti, comunque ‘fascisti’ – Sinistra a caccia di nemici” (Piemme) tragicamente profetico sulla morte di Charlie Kirk, sottolinea la necessità per tutto il centrodestra di rafforzare “un’ala liberale e liberista”.
Capezzone, ex portavoce del Pdl, di Forza Italia, di cui è stato parlamentare, ex segretario dei Radicali, non è di origini leghiste, seppur anche da politico ne fosse alleato. A Pontida, Capezzone con Kirk ricorda “un altro gigante”, Pim Fortouyn. Leader olandese di destra laica e liberale. Impegnato contro l’immigrazione incontrollata e l’islamismo integralista. “Fascistizzato e mostrificato, fu ucciso da un estremista ambientalista il 6 maggio 2002. Sul monumento che lo ricorda a Rotterdam, ci sono tre parole: ‘Loquendi libertatem custodiamus’. Questo è ciò che dobbiamo fare: custodire la libertà di parola”, afferma il direttore editoriale di “Libero Quotidiano”, che ringrazia Salvini e la Lega. Ed è stato invitato a presentare il suo libro anche dai giovani di Fratelli d’Italia e Forza Italia.
La folla del “pratone” applaude Capezzone che alla cronista, che ha visto molte Pontida, poi dice soddisfatto: “Mi hanno fatto un’accoglienza affettuosissima”. Presentati come i “barbari” da sempre, i “barbari” gentili, della festa di popolo, la cui organizzazione non fa una piega, a Pontida sono bersaglio, dice Salvini, di un’informazione ostile nei loro confronti, “tranne l’eccezione di alcuni”. Osserva: “Una cosa unisce la Lega di oggi a quella di 30 anni fa: quasi tutte le tv ce l’hanno con noi, è colpa della Lega, uguale radio e giornali”. Scatta l’orgoglio leghista, quello che fa dire a Salvini ai giovani leghisti sabato sera: “I collettivi degli studenti, i grandi finanzieri, le grandi banche, i grandi sindacati e gli amici potenti a Roma e Bruxelles ci vedono come un corpo estraneo da cancellare da 30 anni, ci vedono come un imprevisto della vita e della politica da cancellare”. Ma, aggiunge, “non ci sono riusciti 30 anni fa, non ci riusciranno oggi né mai. La Lega è la Lega. Se serve sola contro tutti, ma la Lega è la Lega”. Parole che secondo alcuni potrebbero anche alludere ad esempio alla possibilità che se gli alleati non dovessero accettare un candidato leghista come Alberto Stefani in Veneto, la Lega con l’importante valore aggiunto di una “Lista Zaia” potrebbe presentarsi anche da sola in una sua Regione simbolo.
Quanto al resto dei temi in agenda, Salvini ribadisce il suo no a debito comune per il riarmo, altra cosa sono gli investimenti per la difesa interna. Torna a chiedere Salvini “il contributo delle banche per aiutare chi non ce la fa”. Precisa: “Non chiederemo un contributo alle piccole banche dei territori, ma a quelle grandi banche che hanno fatto più di mezzo miliardo di utili su interessi e commissioni che chiedono a voi”. “Il nostro obiettivo – aggiunge – è estendere la flat tax a tutti i lavoratori e cancellare 170 milioni di cartelle esattoriali dell’Agenzia dell’Entrate”.
Massimo sostegno alla riforma della giustizia: “Ognuna delle mille sedi della Lega si trasformerà in comitati per il sì al referendum per cambiare la giustizia in Italia”. Obiettivo: “Liberare i tribunali dalla politica e fare onore ai magistrati che hanno dato la vita: Livatino, Falcone e Borsellino”. Salvini, ancora sotto processo per il caso Open Arms, dice: “Niente paura”.
Centrale, anche negli interventi dei vicesegretari, Silvia Sardone e il generale Roberto Vannacci, è il tema dell’immigrazione. Ribadisce Salvini: “Il nostro obiettivo è tornare a blindare i confini italiani, sempre che qualche magistrato politicizzato non ci fermi”. Spiega, Salvini: “Ci sono immigrati venuti da lontano che portano lavoro, rispetto e cultura e sono i benvenuti. Il nostro problema sono quelli che non si vogliono integrare e abbiamo il dovere di rimandarli a casa”. Aggunge: “Non tutti si vogliono integrare: fanatismo islamico, integralismo islamico, non sono compatibili con le nostre leggi”.
A Pontida ci sono anche Jordan Bardella, presidente del Rassemblement National e il leader di Vox Santiago Abascal, Flavio Bolsonaro, figlio dell’ex presidente brasiliano, Jair. La sinistra attacca Pontida come manifestazione “dell’internazionale nera”. Chissà se per “neri” intendono anche Umberto Bossi e Silvio Berlusconi, i due “giganti – ricorda Salvini – che hanno cambiato l’Italia” e che la sinistra ha persino elogiato in alcune occasioni pur di attaccare e cercare di dividere il centrodestra attuale, loro erede. E chissà se per “nero” intende anche quel fiume di gente, moltissimi giovani, che lascia il pratone dopo la manifestazione che termina anche tra le note di una celebre canzone di Gino Paoli.