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Pronto l’accordo commerciale tra Ue e Indonesia, chi ottiene cosa

L’Unione europea e l’Indonesia hanno raggiunto un accordo commerciale, che verrà firmato ufficialmente il 23 settembre. Ecco numeri, dichiarazioni e previsioni su chi ne trarrà maggiori benefici.

La firma è attesa per la prossima settimana, ma per il resto sembra tutto già pronto. L’Unione europea e l’Indonesia hanno raggiunto un accordo commerciale, sarà sancito il 23 settembre quando il commissario Ue Maros Sefcovic volerà a Bali per mettere il timbro all’intesa. Era un accordo su cui si era iniziato a lavorare anni fa, dal 2016, con alti e bassi nelle trattative. Ma l’accelerazione è arrivata negli ultimi mesi, non a caso dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e l’adozione dei dazi commerciali.

L’AVVICINAMENTO ALL’ACCORDO COMMERCIALE

L’indiscrezione è arrivata dal Financial Times, che ha citato funzionari sia europei che indonesiani. Reuters ha trovato conferme dal ministro dell’economia indonesiano Airlangga Hartarto, che ha ammesso l’intenzione di firmare l’accordo a Bali tra pochi giorni. Mentre dall’ufficio del Commercio dell’Ue non sono ancora arrivati commenti ufficiali. 

L’intesa era nell’aria, specie dopo quanto dichiarato dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen a luglio, quando era stata annunciata l’intenzione politica di arrivare a un accordo di libero scambio tra il blocco europeo e l’Indonesia, il cosiddetto Cepa (Comprehensive Economic Partnership Agreement). “In tempi di sfide globali come questi, i partner devono stringere i loro legami”, aveva detto von der Leyen. Aggiungendo: “L’accordo aprirà nuovi mercati e creerà migliori opportunità per le nostre imprese. Contribuirà inoltre a rafforzare le catene di approvvigionamento di materie prime essenziali, fondamentali per l’industria europea delle tecnologie pulite e dell’acciaio”.

I RAPPORTI UE-INDONESIA

I rapporti tra Ue e Indonesia, in effetti, sono forti ma possono essere implementati. L’Unione è il quinto partner commerciale dell’Indonesia e rappresenta il 6,4% del commercio totale del paese. L’Indonesia, invece, che conta più di 285 milioni di abitanti, è il 33esimo partner commerciale dell’Ue e solo il quinto nell’Asean, secondo i dati europei del 2024. 

Gli scambi tra Ue e Indonesia, sempre nell’anno scorso, hanno avuto un valore pari a 27,3 miliardi di euro. L’export Ue è valso 9,7 miliardi, mentre l’import ben 17,5 miliardi, quindi il surplus commerciale è stato a favore dell’Indonesia, specie per via dei principali beni che il paese asiatico esporta in Europa, come l’olio di palma, le calzature e vari prodotti tessili. 

CHI CI GUADAGNA

Con l’accordo imminente, l’Indonesia dovrebbe ottenere la rimozione delle tariffe doganali su circa l’80% dei suoi prodotti esportati verso l’Ue, così come la rimozione delle barriere non tariffarie. Dall’altra parte, Jakarta dovrebbe abbassare notevolmente le tariffe sui beni industriali e agricoli europei. 

Inoltre, in teoria, l’intesa potrebbe incentivare gli investimenti europei nel paese, specie su alcuni settori industriali. L’accordo, se la firma avviene nella data prevista e se il processo di ratifica dei paesi europei e dell’Europarlamento filerà liscio, entrerà in vigore o alla fine del 2026 o al più tardi nel 2027.

La politica europea di risposta ai dazi di Trump sta quindi ottenendo i primi risultati, cioè la chiusura di accordi commerciali con altri player mondiali. Dopo il Mercosur con i paesi del Sudamerica, infatti, l’Ue sta per sbloccare anche la partita con l’Indonesia. 

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