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Renania Settentrionale-Vestfalia

Germania, come e perché continua la svolta a destra

Tutto sul voto alle comunali in Renania Settentrionale-Vestfalia.

Nel voto amministrativo in Renania Settentrionale-Vestfalia, il Land più popoloso della Germania, si è confermato un passaggio politico per nulla inatteso: lo sfondamento di AfD a ovest. Con quasi 14 milioni di cittadini chiamati a eleggere sindaci, amministratori e consigli locali e il voto di più della metà degli aventi diritto (56,8%) i risultati hanno sancito la netta avanzata di AfD, che ha raggiunto il 14,5% quasi triplicando il dato del 2020. In testa restano i cristiano-democratici con il 33,3%, seguiti dall’Spd al 22,1%. Crollano invece i Verdi, scivolati dal 20% al 13,5%, mentre la Linke recupera leggermente con il 5,6%. Il tracollo più evidente è quello dei liberali dell’Fdp, fermi al minimo storico del 3,7%.

UNA VITTORIA CHE SUPERA I CONFINI REGIONALI

Il voto in Renania Settentrionale-Vestfalia ha un valore che va oltre le dinamiche locali. La regione, un tempo cuore industriale della Germania e roccaforte socialdemocratica, diventa ora un laboratorio politico in cui si riflettono le tensioni nazionali. Il partito dell’estrema destra conquista consenso in aree tradizionalmente orientate verso la Spd, beneficiando del malcontento diffuso per la situazione economica e per la politica migratoria. Secondo l’istituto Infratest Dimap, il 36% degli elettori ha indicato le questioni economiche come decisive nella scelta di voto, il 32% ha citato l’immigrazione e il 24% la sicurezza interna (e questi ultimi due temi in qualche modo si incrociano). La scuola, altro tema centrale, è stata decisiva per il 23% degli intervistati.

Il voto si traduce così in un campanello d’allarme per la coalizione nero-rossa guidata dal cancelliere Friedrich Merz. Lo stesso leader della Cdu, già alla vigilia delle elezioni, aveva promesso di “trarre le conseguenze” dal risultato e rilanciare il confronto diretto con AfD. Il partito nazionalista, negli ultimi mesi, è riuscito persino a superare in qualche sondaggio nazionale i partiti dell’Unione, intercettando soprattutto elettori conservatori delusi dal ritmo lento delle riforme in materia sociale, economica e migratoria.

IL PESO DELLA RUHR E LE NUOVE DINAMICHE ELETTORALI

L’ascesa di AfD in Renania Settentrionale-Vestfalia trova terreno fertile anche nelle trasformazioni della Ruhr. La regione, simbolo della deindustrializzazione tedesca, ha visto la perdita di migliaia di posti di lavoro e vive oggi un complesso intreccio tra declino economico e flussi migratori. Negli ultimi tempi le richieste di asilo sono diminuite, ma è tornata ad aumentare la migrazione dall’Europa orientale, spinta dalla povertà. Proprio nelle città con maggiore presenza straniera come Duisburg, Gelsenkirchen, Essen, tradizionalmente legate alla Spd, AfD ha conquistato nuovi consensi.

I dati post-elettorali rivelano anche una significativa differenza generazionale. Tra gli over 60, Cdu e Spd raccolgono insieme quasi il 70% dei voti, con i cristiano-democratici al 41% e i socialdemocratici al 28%. In questa fascia d’età sembra quasi che tutto sia rimasto come prima. Tra gli under 25, invece, la scena politica appare più frammentata: la Cdu resta prima al 23%, seguita dalla Spd al 20%, ma la Linke (altro partito che ha tradizionalmente raccolto più consensi in Germania est) sorprende attestandosi al 18%, molto più che tra gli elettori anziani, dove si ferma al 2%. AfD appare più omogenea nei consensi, raccogliendo l’11% tra i giovani e il 14% tra i più anziani.

LA RISPOSTA POLITICA RESTA IN MANO A CDU E SPD

Nonostante la crescita dei nazionalisti, il quadro politico della Renania Settentrionale-Vestfalia resta dominato da Cdu e Spd, che si confermano le principali forze. Ma il segnale che arriva da Düsseldorf e soprattutto dalle città della cintura della Ruhr è chiaro: i rapporti di forza stanno cambiando. Le prossime sfide regionali e federali diranno se il voto amministrativo di settembre resterà un episodio locale o segnerà l’inizio di una trasformazione più profonda anche a ovest e dunque nell’intero panorama politico tedesco. Dopo un 2025 di relativa tregua, il 2026 si presenta infatti come un anno denso di confronti elettorali, con 5 elezioni regionali: due in primavera a ovest (Baden-Württemberg e Renania-Palatinato) e tre in autunno a est, dove AfD potrebbe riuscire almeno in due casi (Sassonia Anhalt e Meclemburgo-Pomerania Anteriore) a conquistare i suoi primi presidenti di Länder.

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