La BCE ha mantenuto invariato il tasso chiave
Nella riunione di ieri, il Consiglio direttivo ha lasciato invariato il tasso chiave, ovvero il tasso sui depositi, al 2,00%. Prosegue con la piena cessazione dei reinvestimenti degli acquisti effettuati tramite i programmi APP e PEPP.
Prospettive macroeconomiche costruttive prevalenti
Le nuove proiezioni macroeconomiche confermano una visione costruttiva già delineata nelle precedenti previsioni, con alcuni aggiustamenti. Dopo un primo semestre 2025 sorprendentemente forte, il PIL è previsto crescere dell’1,2% nel 2025 (rispetto allo 0,9% precedente), mentre le previsioni per il 2026 sono state leggermente ridotte (all’1,0% dall’1,1%). La stima per il 2027 rimane invariata all’1,3%.
Sebbene l’attività abbia chiaramente beneficiato degli acquisti anticipati prima dell’introduzione dei dazi all’inizio del 2025, la presidente Lagarde ha sottolineato la resilienza dell’economia grazie alla maggiore forza della domanda interna.
Inflazione leggermente rivista
Le proiezioni di settembre mostrano una minore sottostima dell’inflazione per il 2026 (1,7% rispetto a 1,6%) e una previsione dell’inflazione al 1,9% nel 2027 (in calo dal 2,0%). Più rilevante, l’inflazione di fondo annuale è stata rivista al ribasso all’1,8% per il 2027 (da 1,9%), principalmente a causa degli effetti ritardati dell’apprezzamento dell’euro e della diminuzione delle pressioni sui costi del lavoro.
Con le aspettative di inflazione ancora coerenti con l’obiettivo del 2%, le proiezioni aggiornate supportano l’affermazione della presidente Lagarde secondo cui la BCE è “in una buona posizione”.
Rischi per la crescita più bilanciati
Rispetto alle proiezioni di giugno, i rischi per la crescita sono ora considerati più bilanciati, riflettendo il fatto che il rischio di ritorsioni europee nel conflitto commerciale con gli Stati Uniti è stato eliminato e che l’incertezza commerciale è diminuita. Il Consiglio direttivo non ha indicato esplicitamente dove si colloca l’equilibrio dei rischi per l’inflazione e, nella sessione di domande e risposte, la presidente Lagarde ha evitato di prendere posizione. Ha invece ribadito che “le prospettive per l’inflazione rimangono più incerte del solito, a causa dell’ambiente globale ancora volatile in materia di politica commerciale”.
La palla resta nel campo del governo francese
Pur riconoscendo che potrebbero emergere nuovi rischi, la presidente Lagarde ha evitato di commentare in dettaglio la nuova “questione spinosa”, ovvero le difficoltà politiche in Francia e le speculazioni di mercato su un possibile intervento della BCE. Esprimendo fiducia nel fatto che i responsabili politici faranno il possibile per ridurre l’incertezza e che tutti i governi opereranno nel rispetto del quadro fiscale europeo, ha chiarito che la responsabilità resta nelle mani dei governi. Il TPI (Transmission Protection Instrument) non è stato discusso nella riunione odierna.
La BCE è ancora in una buona posizione
In sintesi, con l’inflazione “dove dovrebbe essere” e un’economia interna resiliente, la BCE si considera ancora “in una buona posizione”, come ripetuto più volte dalla presidente Lagarde. Allo stesso tempo, la BCE mantiene il suo approccio dipendente dai dati, valutando riunione per riunione, cosa che Lagarde ha sottolineato con forza nella conferenza stampa. Tuttavia, affermando che una deviazione minima dall’obiettivo non giustifica necessariamente un intervento, ha chiarito che la soglia per un’azione di politica monetaria è elevata. La decisione di mantenere i tassi invariati è stata presa all’unanimità e molti membri del Consiglio hanno avvertito del rischio di un eccesso di interventismo.
Il ciclo di tagli dei tassi è concluso
Con il tasso di riferimento al 2,0%, la politica monetaria si colloca nel mezzo della fascia neutra (1,75% – 2,25%) individuata dallo staff della BCE. Considerando il messaggio forte di oggi, la visione macroeconomica costruttiva della BCE e i commenti meno accomodanti dei membri del Consiglio nelle ultime settimane, non ci si aspettano ulteriori tagli dei tassi in questo ciclo, a meno che non si materializzino rischi al ribasso.