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bustine nicotina

La nuova vita dei produttori di tabacco sta nelle bustine di nicotina

Nonostante i dubbi sui reali effetti positivi apportati alla lotta contro il fumo dalle bustine di nicotina, le vendite negli Usa di Zyn, di proprietà di Philip Morris, vanno a gonfie vele e ora anche la Casa Bianca si schiera a favore di questi prodotti. Fatti, numeri e commenti

 

In principio si fumava, poi è iniziata la moda di svapare e ora si mastica. La nicotina, nemico numero uno della lotta al fumo (per molti ma non per tutti, compreso il segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr.), cambia forma ma continua ad attrarre i fumatori americani. Per disincentivarli a consumare le tradizionali sigarette, a inizio anno, la Food and Drug Administration ha quindi autorizzato il commercio delle bustine di nicotina Zyn, subito spopolate soprattutto tra i banchieri di Wall Street e i giovani.

Ora, in seguito alle della Casa Bianca, l’autorità sanitaria accelererà la revisione di prodotti simili realizzati da quattro aziende del tabacco attraverso un programma pilota che inizierà lunedì prossimo. Ma, intanto, chiede loro di utilizzare confezioni a prova di bambino a fronte dell’aumento delle esposizioni accidentali.

IL PROGRAMMA PILOTA PER VELOCIZZARE LE AUTORIZZAZIONI

Secondo un’esclusiva di Reuters, la Food and Drug Administration (Fda) lancerà un programma pilota per esaminare rapidamente le bustine di nicotina di Philip Morris International (PMI), Altria, Reynolds American (del gruppo British American Tobacco) e Turning Point Brands. L’obiettivo è completare le valutazioni entro dicembre. In passato, le autorizzazioni hanno richiesto anni: Zyn, ad esempio, ha ottenuto l’approvazione solo nel 2025, più di cinque anni dopo la richiesta iniziale.

Alcuni prodotti candidati, come Zyn Ultra di PMI, attendono ancora il via libera. Il programma potrebbe rappresentare un canale più rapido per la loro commercializzazione legale, evitando così sanzioni o sequestri da parte dell’autorità.

LA PRESSIONE POLITICA E GLI INTERESSI ECONOMICI

La spinta a snellire i tempi, stando all’agenzia di stampa, arriva direttamente dalla leadership politica, incluso il presidente Donald Trump. Le aziende del tabacco hanno infatti esercitato pressioni per ottenere un processo più rapido e trasparente. Reynolds American ha anche donato 10 milioni di dollari al comitato Make America Great Again, affiliato a Trump.

Zyn è attualmente il leader indiscusso del mercato americano, con una crescita tra il 40% e l’80% per trimestre dal gennaio 2023, mentre le rivali BAT e Altria stanno cercando di recuperare terreno.

Il nuovo programma include anche prodotti come Zyn Ultra di PMI, Altria’s on! and on! Plus, Velo mini di Reynolds’ e Fre e Alp di Turning Point Brands, quest’ultima co-posseduta da Tucker Carlson, ex volto di Fox News.

BUSTINE SÌ, MA A PROVA DI BAMBINO

Parallelamente, la Fda ha lanciato un appello urgente ai produttori affinché adottino confezioni sicure per i bambini. Il motivo è l’aumento di casi di esposizione accidentale, in particolare tra i minori di 5 anni. Tra aprile 2022 e marzo 2025, osserva la Cnn, oltre il 70% dei casi segnalati ai Centri antiveleni ha coinvolto bambini molto piccoli. Anche una dose tra 1 e 4 mg di nicotina può causare effetti tossici come convulsioni, perdita di coscienza o vomito.

Zyn, prodotto da PMI, è al momento l’unica bustina autorizzata dalla Fda che utilizza una confezione a prova di bambino fin dal lancio.

ANCORA POCHI CONSUMATORI MA L’USO È IN CRESCITA

Intanto, nonostante il forte consumo tra i banchieri di Wall Street e i giovani, uno studio di Rutgers Health, pubblicato su JAMA Network Open, ha analizzato l’uso delle bustine di nicotina tra oltre 110.000 adulti americani, secondo i dati del Census Bureau 2022–2023. Solo il 2,5% degli uomini bianchi non ispanici ha dichiarato di averle usate, mentre tra chi non ha mai fumato l’uso è quasi inesistente.

Tuttavia, l’uso è più comune tra chi ha recentemente smesso di fumare o svapare, suggerendo un potenziale ruolo delle bustine nella riduzione del danno. Nonostante la nicotina di per sé non sia classificata come sostanza cancerogena, resta altamente additiva e può avere effetti negativi sul sistema cardiovascolare. Inoltre, i ricercatori avvertono che, pur offrendo un potenziale beneficio per i fumatori adulti, è fondamentale evitare la diffusione incontrollata tra i giovani.

Secondo il National Youth Tobacco Survey dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), infatti, nel 2024 l’uso di bustine di nicotina tra studenti di medie e superiori è salito all’1,8%, contro l’1,1% nel 2022. Sebbene la percentuale rimanga bassa, il trend è in crescita.

SE IL MERCATO SI ESPANDE… ARRIVA SESH

In questo scenario entra in gioco anche Sesh, una startup americana che produce bustine di nicotina e che ha appena raccolto 40 milioni di dollari in finanziamenti. Il round è stato guidato dal fondo 8VC di Joe Lonsdale (Palantir), con il supporto di personaggi noti come Post Malone, Diplo e il comico Andrew Schulz.

Fondata da Max Cunningham, ex sportivo canadese, e sviluppata con l’aiuto dell’inventore di Zyn, Thomas Ericsson, Sesh si propone come alternativa ai grandi marchi grazie a una formula con olio MCT, pensata per ridurre le irritazioni gengivali. L’azienda è già presente in oltre 5.000 negozi tra Stati Uniti e Canada, conta 30 dipendenti e prevede una crescita annua del 500%.

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