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Come va l’economia degli Stati Uniti, tra dazi e deficit commerciale

A luglio il deficit commerciale degli Stati Uniti ha raggiunto il valore più alto degli ultimi quattro mesi: 78,3 miliardi di dollari. Le aziende hanno voluto anticipare l'impatto di dazi e contro-dazi. Ecco cosa dicono gli ultimi dati e cosa pensano gli analisti dell'economia americana.

A luglio il deficit commerciale degli Stati Uniti ha raggiunto il valore più alto degli ultimi quattro mesi, 78,3 miliardi di dollari, segnando un aumento di oltre il 30 per cento su base mensile.

COSA C’ENTRANO I DAZI DI TRUMP CON L’AUMENTO DELLE IMPORTAZIONI

Stando ai dati del dipartimento del Commercio, a luglio il valore delle importazioni americane è cresciuto del 5,9 per cento, il tasso più elevato dall’inizio dell’anno: è una conseguenza dei nuovi dazi imposti dal presidente Donald Trump verso un gran numero di paesi, che hanno spinto le aziende statunitensi a fare scorta di forniture industriali e beni di consumo prima di ulteriori complicazioni del quadro commerciale internazionale.

Già a marzo le importazioni americane erano aumentate moltissimo, con il deficit commerciale che superò i 140 miliardi di dollari: c’entrava, anche in quel caso, la volontà delle imprese di anticipare i dazi che sarebbero stati annunciati a inizio aprile e che avrebbero reso più costosi gli approvvigionamenti dall’estero.

I dazi sulle importazioni sono, in realtà, uno degli strumenti principali utilizzati dall’amministrazione Trump per cercare di ridurre il deficit commerciale degli Stati Uniti, favorendo la produzione interna.

LE IMPORTAZIONI DI ORO

Nel mese di luglio c’è stato anche un aumento notevole delle importazioni di oro (lingotti e gioielli), che hanno raggiunto il valore record di 10,5 miliardi di dollari: anche in questo caso, si è trattato di una mossa anticipatoria dei dazi sui lingotti da un chilo.

IL COMMERCIO CON CINA, MESSICO E STATI UNITI

I dati di luglio segnalano un ampliamento del deficit commerciale con la Cina (per la prima volta in sei mesi), con il Messico e con il Canada, i principali partner commerciali degli Stati Uniti.

COME VA L’ECONOMIA DEGLI STATI UNITI SECONDO GLI ANALISTI

Secondo l’analista James Bilson di Schroders, “i dazi stanno influenzando la crescita [dell’economia statunitense, ndr], ma non la stanno facendo crollare, e i consumatori sembrano accettare con serenità i prezzi più elevati”. “Tuttavia”, aggiunge, “i dati più deboli sul mercato del lavoro statunitense, con un rallentamento della crescita dell’occupazione e una contrazione del numero di settori che continuano a creare posti di lavoro, suggeriscono una maggiore vulnerabilità dell’economia”.

Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte, sostiene che “con importazioni per $3000 miliardi circa e dazi medi intorno al 18%, le entrate riconducibili ai dazi dovrebbero aggirarsi in media intorno ai $350/400 miliardi annui, cifra che più che bilancerebbe l’aumento del deficit del One Big Beautiful Bill, stimato dal Congressional Budget Office in $3400 mld su un orizzonte decennale”.

A fine luglio Carlo Benetti, analista presso Gam, aveva spiegato che “l’economia degli Stati Uniti è ancora in buona salute, i primi risultati del secondo trimestre pubblicati mostrano che le imprese e i consumatori hanno continuato a spendere, il sondaggio periodico dell’Università del Michigan registra una leggera ripresa della fiducia dei consumatori”.

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