Crescita a doppia cifra per i mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane nel primo semestre del 2025 con un importo medio richiesto che si assesta intorno ai 153.000 euro in crescita del 5% circa rispetto allo scorso anno e del 5,6% nel solo mese di Giugno. Le domande di mutuo per importi compresi tra i 120.000 e 300.000 euro e rappresentano il 65% del totale, mentre le richieste sopra i 300.000 euro riguardano solo il 5% dello stock. La classe di importo fino a 75.000 euro rappresenta invece il 16% delle richieste ; quella dai 75.000 ai 100.000 euro il 18% circa. I picchi delle richieste sono riferibili ai mesi di Gennaio (+27%) ed Aprile (+25,5%) mentre globalmente nei primi sei mesi dell’anno le domande di mutui crescono del 24% circa rispetto allo stesso periodo del 2024 favorite dal fenomeno delle surroghe (+62% nei primi sei mesi rispetto allo scorso anno) che hanno indotto molti mutuatari a passare da un mutuo oneroso ad uno a condizioni più vantaggiose principalmente a tasso fisso. Il repentino calo dei tassi di interesse dell’ultimo anno hanno convinto molte famiglie a tornare a finanziare programmi di vita di lungo periodo nonostante un potere d’acquisto non ancora del tutto ricostituito.
Gli Istituti di Credito operano con una certa prudenza prediligendo la sostenibilità del debito e la gestione del rischio. Sempre basso il tasso di default decisamente inferiore a quello delle crisi del passato. Nonostante oneri finanziari sopra la media ante-pandemia, le richieste di mutui a tasso fisso, un livello di indebitamento accettabile e la presenza di depositi di liquidità saranno elementi chiave per frenare eventuali tensioni. La fascia d’età compresa tra i 25 ed i 30 anni rappresenta oltre il 42% delle richieste mentre più in generale, il 90% dei richiedenti predilige piani di rimborso superiore ai 15 anni. Il 92% delle richieste di mutuo è a tasso fisso contro un 97% rilevato nel quarto trimestre dello scorso anno.
Questo significa che nonostante il sorpasso dell’Euribor, parametro utilizzato per i mutui a tasso fisso, sull’IRS, tasso di riferimento per i mutui a tasso fisso, la sicurezza di una rata mensile costante per tutta la durata del finanziamento, che consente una pianificazione finanziaria più puntuale e serena, senza apprensioni legate a potenziali aumenti dei tassi, prevale su ogni altra riflessione. Secondo un rapporto di Nomisma, 1/3 di chi richiede un mutuo cerca un immobile con classe energetica A o B. Questa propensione verso l’efficienza energetica è anche stimolata dalla possibilità di valutare l’offerta dei mutui green, strumenti finanziari studiati espressamente per l’acquisto di case ad alte prestazioni energetiche usufruendo di condizioni economiche particolarmente vantaggiose.
Nei primi sei mesi dell’anno, il 15% dei mutui per l’acquisto di un’abitazione e il 25% dei mutui per ristrutturazione o costruzione erano mutui green e in media i richiedenti hanno cercato di ottenere circa 170.000 euro, cioè il 10% circa in più rispetto ai mutui tradizionali. Il 30% delle domande di mutui green sono sottoscritte da under 36 che vede crescere il loro peso dal 23% delle richieste nel 2024. Evidentemente il calo dei tassi , a parità di stipendio, accresce la possibilità di ottenere il mutuo necessario all’acquisto di un’abitazione e a non rinviare la decisione di acquisto casa e quindi la possibilità di chiedere un mutuo.