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Trump scarica le pile ai parchi eolici e solari?

Le nuove regole colpiscono soprattutto i grandi progetti per le fonti rinnovabili ma lasciano un’apertura per i piccoli impianti solari. L'articolo del The Washington Post tratto dalla newsletter di Liturri

L’amministrazione Trump ha stretto i cordoni sui sussidi per l’energia rinnovabile. “L’IRS ha reso più difficile per i progetti eolici e solari ottenere crediti d’imposta”, si legge nell’articolo, annunciando che i lavori fisici significativi devono iniziare entro luglio 2026 per qualificarsi, contro la precedente soglia del 5% dell’investimento.

Questa mossa, parte del “One Big Beautiful Bill” negoziato a luglio, risponde alle pressioni dei repubblicani per ridurre gli incentivi, con un termine finale per i crediti fissato al 2027. Le nuove regole colpiscono soprattutto i grandi progetti, ma lasciano un’apertura per i piccoli impianti solari.

“L’eccezione per i sistemi a bassa potenza è un vantaggio per chi installa pannelli sui tetti”, afferma Chris Hopper di Aurora Solar, rilevando che “non è grave come poteva essere” per il settore residenziale e commerciale. Tuttavia, Abigail Ross Hopper della Solar Energy Industries Association denuncia un “attacco senza precedenti” all’industria solare, temendo un calo dei progetti finanziati. Le incertezze sono palpabili.

“Le regole probabilmente saranno contestate in tribunale”, avverte Kit Kennedy del Natural Resources Defense Council, criticando un’interpretazione che va oltre la legge. Tom Pyle dell’American Energy Alliance plaude alla maggiore concorrenza per eolico e solare, ma il settore, già penalizzato dai dazi di Trump, vive una “paralisi decisionale”, come dice James Holmes di Solx. Nonostante il rialzo delle azioni di First Solar e Sunrun, il futuro delle rinnovabili resta in bilico, con il rischio di ulteriori sconvolgimenti.

(Articolo del The Washington Post tratto dalla newsletter di Liturri)

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