La tensione sale e continua il botta e risposta, a volte più diretto a volte indiretto, tra Mediobanca e il gruppo Caltagirone. Alberto Nagel, ceo di Piazzetta Cuccia, ha risposto infatti al gruppo dell’imprenditore romano, che con una nota di VM2006 aveva parlato di “una delega in bianco al consiglio di amministrazione” in merito alla delibera che Mediobanca propone per l’assemblea del 21 agosto, appuntamento decisivo per capire come si schiereranno gli azionisti sull’ops su Banca Generali.
LA RISPOSTA DI MEDIOBANCA
Ieri Nagel ha respinto le accuse al mittente, specie quella della “delega in bianco”: “Mediobanca precisa che l’Assemblea degli azionisti ex art. 104 TUF è chiamata a confermare al Cda i poteri che la passivity rule, cui Mediobanca è sottoposta per via dell’offerta pubblica di scambio di Banca MPS, temporaneamente sospende”.
Poi l’affondo: “Parlare di delega in bianco non ha alcun senso giuridico perché, in ogni caso, l’assemblea non ha il potere di sostituirsi al Cda come organo gestorio bensì quello di autorizzare gli amministratori a porre in essere atti o operazioni mentre la società è target di un’offerta pubblica”.
COSA AVEVA DETTO CALTAGIRONE
Nella nota della società del gruppo Caltagirone, che ha una quota del 9,9% del capitale di Mediobanca, si puntava il dito sulle poche informazioni a disposizione: “Permangono immutate le gravi carenze informative già denunciate lo scorso giugno”. Non si sarebbero fatti passi avanti, quindi, secondo il gruppo rispetto alla situazione di due mesi fa, quando l’assemblea era stata rinviata a settembre (prima di essere poi anticipata ad agosto).
VM2006 aveva evidenziato come ad oggi non fosse “dato conoscere il puntuale contenuto economico e negoziale degli accordi di partnership strategico-industriale di lungo periodo” tra Mediobanca, Generali e Banca Generali. Un punto, anch’esso, negato da Mediobanca nella sua risposta.
CHI È FAVOREVOLE ALL’OPS DI MEDIOBANCA, GLASS LEWIS SI SCHIERA
Intanto a proseguire sono anche le prese di posizione attorno all’ops di Mediobanca su Banca Generali, considerando che manca una settimana all’assemblea. Nelle ultime ore è stato il turno di Glass Lewis che si è schierato di fatto con Nagel, consigliando ai suoi azionisti di votare a favore dell’operazione su Banca Generali. Una scelta, quella del prodxy advisor, che segue quella positiva degli altri consulenti degli investitori istituzionali come Iss e Pirc.
Per Glass Lewis, “l’unione di Mediobanca e Banca Generali creerà un leader di mercato, secondo in Italia per totale attivo e rete distributiva, con capacità di crescita organica nel segmento di fascia alta del mercato italiano dell’asset management”. E inoltre, “lo scambio della partecipazione in Generali con una quota di controllo in Banca Generali rappresenta un’efficiente riallocazione del capitale da un investimento finanziario a un investimento industriale che si prevede sia sinergico e con prospettive di crescita”. Luce verde, quindi, ma bisognerà vedere come reagiranno i vari azionisti.
E CHI È CONTRARIO, IL COMMENTO SUL SOLE
Voci contrarie, invece, si sono alzate dalle pagine del Sole 24 Ore, con un articolo nella sezione Opinioni firmato dai professori Alberto Maria Benedetti e Andrea Vicari, dal titolo “Tutti i dubbi sull’ops lanciata da Mediobanca su Banca Generali”. Sintetizzando, sono tre quelli che gli autori definiscono i “possibili punti critici” dell’operazione.
In primis, “come corrispettivo dell’Ops lanciata su Banca Generali, Mediobanca ha offerto in pagamento il pacchetto di azioni detenute in Generali; ne deriverebbe, quindi, che, se Generali aderisse all’Ops, finirebbe con l’acquistare azioni proprie”. Poi, “se è così, l’articolo 2357, comma 2, codice civile impone che detto acquisto sia autorizzato dall’assemblea in sede ordinaria, con una delibera che ne fissi limiti, modi, corrispettivi”.
E infine, “l’operazione, per essere legittimamente autorizzata, deve in ogni caso rispettare il principio di parità di trattamento regolato dall’articolo 132 TUF (secondo il quale gli acquisti di azioni proprie, debitamente autorizzati, «devono essere effettuati in modo da assicurare la parità di trattamento tra gli azionisti, secondo modalità stabilite dalla Consob con proprio regolamento»; il regolamento Consob estende la disciplina anche ad acquisti mediante scambio)”.