Ridurre la presenza cinese che in passato si è fatto entrare? Pirelli: cinesi hanno partecipazione di controllo, limitata però dal GP 2023. Impasse. CDP Reti: cinesi hanno partecipazione rilevante, ma non di controllo. Esprimono consiglieri. Forse si vuole cambiare i patti.
Negli anni diversi investitori cinesi sono entrati nel capitale di società strategiche italiane, a volte con partecipazioni di controllo. Come ridurne il peso? Sfida non da poco, per il governo Meloni.
Fa scuola il caso Pirelli 2023, ma va detto che dopo due anni l’impasse sulla governance non è ancora stato risolto. Forzare a vendere un socio che detiene legittimamente la propria partecipazione non è facile.
Vedasi i cinesi in Pirelli, che (per ora) non hanno intenzione di ridurre la loro partecipazione (potrà aiutare un eventuale esito positivo della procedura di accertamento di violazioni del dpcm Golden Power, ancora pendente).
Una strategia può essere quella di aspettare il ‘trigger event’ per intervenire tramite Golden Power. Vedasi il rinnovo del patto parasociale Pirelli (tralasciando il fatto che a mio parere non era da notificare).
Oppure la delibera di acquisto di azioni proprie poi annullata in Ferretti. Si usa l’art. 2 comma 2 per intervenire ex post. Non senza problemi però.
In ogni caso, l’obiettivo di trasformare le partecipazioni cinesi da partecipazioni di controllo a meramente finanziarie è una sfida complessa, che rischia di cozzare, sino a stravolgerli, con i principi capitalistici alla base del diritto societario – proporzionalità tra capitale di rischio investito e diritti amministrativi.
Mondo di ieri e mondo di oggi.
I cinesi sono entrati in CDP Reti nel 2014, in Pirelli nel 2015. Negli ultimi anni tali investimenti hanno iniziato ad essere considerati problematici.
In CDP Reti non hanno il controllo. Cosa si vorrebbe rivedere’? Questa presenza ingombrante. 👇 pic.twitter.com/NIJVquAUrP
— Luca Picotti (@LucaPicotti) August 13, 2025