Non so se per noi italiani sia meglio o peggio, come preferite, essere considerati nazisti, insieme con gli europei, dall’avvenente portavoce del Ministero degli Esteri della Russia per reclamare -pensate un po’- la partecipazione dell’Ucraina alle trattative sulla pace che dovrebbe subire dopo tre anni e più di invasione e guerra, o risultare cavernicoli da un sondaggio della Demos che ci dà favorevoli al ponte sullo stretto di Messina solo “uno su tre”. Così ha ottimisticamente titolato Repubblica un articolo illustrativo di Ilvo Diamanti sbagliando, perché poi a leggerlo risultiamo favorevoli “meno di uno su tre”: esattamente il 28 per cento.
Ormai del Ponte, con la maiuscola per distinguerlo dagli altri esistenti e graziati dal sondaggio, manca solo che si dica e si scriva che sia incostituzionale. Ci è andato vicino il costituzionalista, appunto, Michele Ainis suggerendo di sottoporre il progetto ad un referendum. E sfidando il vice presidente leghista del Consiglio e ministro dei ponti, dei porti, delle strade e via infrastrutturando a promuoverlo, piuttosto che rischiare il peculato e chissà cos’altro regalando milioni al raduno annuale dei ciellini a Rimini perché se ne parli bene.
Salvini -con la v, non Salini che ne sarà praticamente il costruttore- è l’uomo ormai dei miracoli anche per come ha saputo convertire al Ponte i leghisti che ai tempi di Umberto Bossi scommettevano sull’Etna, scrivendone il nome sui ponti dell’autostrada da Milano a Venezia, per risolvere i problemi della Sicilia. Ora gli elettori leghisti sono favorevoli al Ponte per il 67 per cento, superando il 63 della destra meloniana e dei forzisti del compianto Silvio Berlusconi. Che avrebbe potuto aspirare a intestarselo -ha precisato Salvini- se non gli fosse stato già dedicato l’aeroporto internazionale di Malpensa. Il troppo stroppia, come si sa.
In compenso il Ponte unisce il famoso e fantomatico “campo largo” dell’aspirante alternativa al centrodestra col solo 32 per cento dei favorevoli nel Pd, altrettanto fra verdi e sinistra e il 35 delle 5 Stelle di Conte. Seguono o precedono, come volete, il 63 per cento degli elettori di Matteo Renzi, il 51 di Carlo Calenda e il 43 di + Europa. Ma sono cespugli, si sa, nel campo largo, ospitati da Goffredo Bettini in una tenda.
Per chiudere come ho cominciato, vorrei tanto sapere che cosa del Ponte pensi a Mosca la cacciatrice dei nazisti in Europa, Marja Zacharova. Sarebbe nazista anche il Ponte, con tanto di svastica all’entrata e all’uscita?