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Trump è caduto in una trappola energetica?

Le politiche energetiche di Trump favoriscono i combustibili fossili e il nucleare a scapito della diversificazione energetica. Estratto dalla rassegna stampa di Liturri su Telegram.

Punti chiave:

  • La crescente domanda di elettricità, spinta dai data center per l’intelligenza artificiale, richiede un’espansione urgente della rete elettrica statunitense, ma l’amministrazione Trump ostacola i progetti di energia rinnovabile.
  • La cancellazione di un prestito di 4,9 miliardi di dollari per il progetto Grain Belt Express, che porterebbe energia eolica a 3 milioni di case, riflette l’opposizione a solare ed eolico.
  • Le politiche di Trump, come restrizioni sui crediti fiscali e approvazioni burocratiche, rallentano la modernizzazione della rete, favorendo combustibili fossili e nucleare a scapito della diversificazione energetica.

L’economia statunitense ha un bisogno disperato di più elettricità, con la domanda prevista superare l’offerta nei prossimi anni, soprattutto a causa dei data center per l’IA. Tuttavia, l’amministrazione Trump sembra ignorare questa urgenza, opponendosi a fonti rinnovabili come solare ed eolico. “Nonostante le promesse del presidente di ‘liberare l’energia americana’, la sua amministrazione sembra lavorare attivamente contro questo obiettivo,” si legge nell’articolo. Un esempio lampante è la cancellazione di un prestito governativo di 4,9 miliardi di dollari per il Grain Belt Express, un progetto che trasporterebbe energia eolica dal Kansas a oltre 3 milioni di case nel Midwest.

La decisione, motivata da resistenze locali e da un presunto ruolo non essenziale del governo, mette a rischio non solo la linea di trasmissione, ma anche i progetti rinnovabili collegati. La costruzione di nuove linee ad alta tensione è al minimo storico, con solo 322 miglia completate nel 2024, contro le 5.000 necessarie annualmente per soddisfare il fabbisogno energetico entro il 2050. L’amministrazione ha anche fermato una linea in New York per portare energia eolica offshore, citando un ordine esecutivo che blocca tali sviluppi.

Le politiche di Trump, come la necessità di approvazioni personali per progetti su terreni federali e la restrizione dei crediti fiscali per solare ed eolico, sembrano mirare a soffocare queste industrie. “La risposta non è cedere il vantaggio tecnologico al nostro principale avversario. È competere per riconquistare il primato,” si legge, criticando l’idea di abbandonare le rinnovabili per la dipendenza della filiera dalla Cina. Favorendo fossili e nucleare per presunta affidabilità, l’amministrazione rischia di compromettere la sicurezza energetica e la lotta al cambiamento climatico, lasciando i consumatori a pagarne il prezzo.

(The Washington Post, 5 agosto 2025)  

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